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Il panettone dei detenuti – Comprate e mangiatene tutti

Papa Francesco ha agito in piena continuita’ natalizia con il predecessore vivente Joseph Ratzinger: 250 panettoni ordinati per Natale presso la rinomata pasticceria della cooperativa Giotto, dove cuochi e aiutanti sono tutti detenuti nel carcere di Padova.

Io ho scoperto le leccornie della pasticceria posta all’interno del carcere ‘Due palazzi’ di Padova qualche anno fa. E da allora ogni anno me ne procuro almeno uno. Non per motivi umanitari a dirla tutta, perche’ contribuisco gia’ in altro modo e i dolciumi difficilmente commestibili non si comprano, punto e basta. Mangiare bene significa volersi bene. No, io compro il panettone padovano (facilitata nella commissione da sorella domiciliata a Padova, ma puo’ farlo chiunque per ordinazione) perche’ e’ semplicemente superlativo. La fragranza della pasta, quel sapore dolce ma mai stucchevole, la consistenza leggera e friabile lo rendono il panettone numero uno. E vi assicuro che io ne ho provati tanti, piu’ o meno prelibati. Nessuno regge il confronto con quello dei detenuti di Padova.

Poi, certo, sapere che vi lavorano centoventi detenuti, cosi’ sottratti per alcune ore all’inferno della tortura legalizzata in celle cubicolari, anche questo e’ un dolce pensiero, perdipiu’ a basso tasso calorico, che a Natale non guasta mai.

Comprate e mangiatene tutti.

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