Il lento spegnersi del Cardinale Martini: Sia fatta la tua volontà, qualunque essa sia

L’ultima lezione del Cardinale Carlo Maria Martini non è di per sé il rifiuto dell’accanimento terapeutico. L’alto prelato ha scelto di non avvalersi di un alcun ausilio esterno, niente alimentazione artificiale, niente sondino. Si accosta così, senza artifici, al momento estremo prima di lasciare la vita terrena.

L’ultima lezione del Cardinale riguarda l’inviolabilità della libertà di scelta individuale.  Per tutti, sia per chi, come nel suo caso, rifiuta ogni metodo volto a prolungare artificialmente l’esistenza, sia per chi invece di ogni metodo vorrebbe avvalersi pur di vivere un istante in più.

Sono scelte personalissime, diverse ma tutte ugualmente rispettabili. Non è vero che la prima risponda a una logica “laicista” e la seconda a una cattolica. Non c’è schematismo che tenga. La vera questione è come garantire che ognuno, in un caso e nell’altro, possa scegliere per sé e restare fino all’ultimo padrone assoluto della propria esistenza affinché le sue ultime volontà siano rispettate, anche qualora non fosse più nel pieno possesso della sua capacità di intendere e di volere. E’ questa l’ultima lezione del Cardinale Martini. Uno strumento, che risponde a questa esigenza profondamente cristiana, è il testamento biologico.

In Italia però, quando il Parlamento si è cimentato in tale esercizio, abbiamo rischiato di ritrovarci con una legge da Stato etico che impone il sondino a tutti, senza se e senza ma. Un pastrocchio peggiore del vuoto normativo attuale. La domanda sullo sfondo allora resta una soltanto: se della vita non dispone colui a cui la vita appartiene, chi ne disporrà al suo posto?

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