Il blitz romano di Yakin: intesa con Lotito e Tare

Murat Yakin e la Lazio sono pronti a dirsi sì. Da un paio di mesi il diesse biancoceleste Igli Tare ha optato per l'attuale tecnico del Basilea quale mister per la rifondazione laziale. I due sono amici dalla fine degli anni Novanta, quando militavano nel Kaiserslautern e il primo fu testimone di nozze dell'altro. La stima, però, è soprattuto professionale. In Svizzera il quasi quarantenne manager ha risultato risultati prestigiosi, lanciando parecchi talenti ambiti attualmente da mezza Europa come Schar e Salah. Per questo venti giorni fa in un noto albergo della Capitale Lotito e Tare hanno incontrato l'allenatore elvetico, gettando le basi per un accordo biennale.

I primi contatti fra le parti risalgono addirittura all'estate, allorquando l'ex centrocampista dello Stoccarda era stato in Italia, visitando Roma e presenziando all'Olimpico in occasione della finale di Supercoppa Italiana. Yakin è ai ferri corti con la dirigenza del Basilea e potrebbe risolvere a breve il proprio rapporto con il club rossoblù: la Lazio è alla finestra, pronta ad accogliere immediatamente il suo nuovo timoniere. Unica condicio sine qua no la risoluzione del contatto di Petkovic. Al tecnico di Sarajevo è stata offerta la metà economica delle spettanze contrattuali, ma quest'ultimo ha rifiutato. Nonostante si accaserà sulla panchina della Nazionale svizzera dopo i Mondiali in Brasile, il trainer non intende rinunciare a quanto ha maturato dal punto di vista economico. Una situazione di stallo che blocca la Lazio.

I senatori come Klose ed Hernanes sono dalla parte del tecnico, ma pure il loro futuro capitolino è da decifrare. Durante la sosta si cercherà un'intesa, affinchè la rivoluzione possa materializzarsi immediatamente. Al più tardi si verificherà in estate. La trasferta di Verona contro l'Hellas potrebbe essere l'ultima con Petkovic prima del cambio di rotta.

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