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December 26 2015
MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images
7 gennaio 2014. Un gruppo di bambini fuori da un presidio sanitario di Medici Senza Frontiere (MSF) nella Repubblica centrafricana
Sono785 milioni, secondo l'Onu, le persone denutrite nel mondo, a fronte di 1 miliardo e 600 milioni di persone ritenute sovrappeso e quasi 600 milioni di donne e uomini considerate obese. Al mondo ogni giorno, secondo le Nazioni Unite, muiono circa 25 mila persone per cause in qualche modo riconducibili alla denutrizione e alla fame.
Al momento, secondo le ultime stime delle Nazioni unite, ci sono sulla Terra circa 7,3 miliardi di abitanti, mentre un secolo fa erano solamente 1,6 miliardi. Tra i Paesi con il maggior numero di abitanti il primo è la Cina, con i suoi 1,4 miliardi di cittadini, seguita dall’India (1,2 miliardi) e dagli Stati Uniti D’America (324 milioni). Nelle prime dieci posizioni non troviamo nessun Paese europeo, poiché il primo della lista è la Germania (quindicesima) con i suoi 82 milioni di abitanti, mentre l’Italia (63 milioni) occupa la 23esima posizione.L’Asia è il continente più abitato nel mondo (4,2 miliardi), seguito dall’Africa (1,1 miliardi), le Americhe del Nord e del Sud (949 milioni), l’Europa (716 milioni) e l’Oceania (38 milioni). Quello che preoccupa i demografi è il tasso di crescita attuale la popolazione mondiale, troppo elevato per soddisfare il bisogno di cibo e gli equilibri ambientali del pianeta: la popolazione mondiale, secondo l'Onu, raggiungerà gli 8,5 miliardi di abitanti entro il 2030, i 9,7 miliardi nel 2050 e gli 11,2 miliardi nel 2100. Quindi, entro 85 anni la popolazione mondiale crescerà di oltre il 32%.
Sono tra i 27 e 31mila i combattenti islamisti nelle fila dell'Isis presenti oggi in Siria e in Iraq secondo un recente rapporto dell'osservatorio The Soufan Group, think tank di analisi strategica con sede a New York, Londra, Doha e Singapore. Un incredibile aumento rispetto ai 12 mila quantificati nel 2014 dallo stesso osservatorio. Il fulcro dei nuovi adepti non è da individuare nei Paesi arabi (dove il numero dei combattenti appare comunque in crescita) bensì tra l’Europa occidentale, Russia e Asia centrale. Da sole Francia, Germania, Regno Unito e Belgio hanno fornito almeno 3.700 combattenti su un totale di 5.000 partiti nel 2015 dall’Europa verso la Siria.
Sono tre le volte che quest'anno la Grecia è stata chiamata alle urne. La prima volta agli inizi del 2015, quando ha visto Syriza, la coalizione della sinistra radicale di Alexis Tsipras che ha soppintato lo storico bipartitismo greco e drenato quasi tutti i voti che un tempo confluivano verso il Pasok. La seconda volta, il 5 luglio 2015, nel pieno del negoziato tra il premier Tsipras e i creditori, quando i greci furono chiamati a votare con un sì o con un no al piano dei creditori sottoposto al governo di sinistra. Anche in quel caso trionfò con il 61% la linea Tsipras, che aveva invitato gli elettori a votare No. La terza, e ultima volta, nel settembre 2015, dopo la frattura tra lo stesso Tsipras e la sinistra interna di Syriza, contraria all'accordo siglato un mese prima da Tsipras e denominato dai suoi critici come il Terzo Memorandum. Anche allora, dopo la rottura con Varoufakis, vinse Tsipras, confermatosi campione di campagne elettorali.
Nel 2015 guerre, violenze e persecuzioni hanno costretto una persona su 122 al mondo ad abbandonare la propria casa casa. Nella sola Europa, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazionifinora ha contato 991mila nuovi arrivi nel 2015 e prevede che il numero di migranti giunti per terra o per mare supererà il milione nei prossimi giorni, quattro volte quelli registrati nel 2014. Drammatico anche il dato sul numero dei morti: dal 16 ottobre ad oggi ci sono state 442 morti in mare, una media di 7 al giorno.
Sono stati 21 milioni gli accessi a Expo 2015, con un picco di quattro milioni nel mese di settembre. Un record anche rispetto alle rosee previsioni della vigilia. Per far funzionarela la macchina dell'Esposizione per 6 mesi hanno lavorato ogni notte per la manutenzione, la sicurezza, l'approvvigionamento dei ristoranti e la raccolta dei rifiuti, sempre secondo i dati comunicati dal comitato organizzatore, 7mila persone. Qualche altro numero che dà la misura del successo dell'evento: 930 i camion che ogni notte si sono mossi all'interno dell'area espositiva, 500 le telecamere installate all'esterno del perimetro espositivo e 2mila all'interno, 2.300 i militari che hanno prestato servizio a Milano per le operazioni 'Expo' e 'Strade sicure'.
Sono ben sei gli attacchi terroristici più gravi del 2015, prima della strage di Parigi, dove hanno perso la vita 130 persone. Al primo posto c'è la strage di Baga, in Nigeria, il 7 gennaio scorso, quando morirono per mano di Boko Haram circa 2.000 persone, seguita dall'ecatombe avvenuta nel Sinai egiziani il 31 ottobre, quando è caduto l'aereo russo con a bordo 224 persone. Al terzo posto, la strage di Garissa, nella cittadella universitaria kenyota, per mano degli islamisti di Al Shabab. A seguire la pulizia etnica contro i civili a Kobane, Siria, il 25 giugno, quando morirono per mano dell'Isis 146 mort; la serie di attentati di Boko Haram a Maiduguri, Nigeria, il 20 settembre, dove trovarono la morte 145 persone e la strage di Sana'a, Yemen, per mano dell'Isis, il 20 marzo, quando ci furono 137 morti. Solo settima Parigi, Francia, il 13 novembre, quando i terroristi dell'Isis uccisero 130 persone.