Ifa, con Loewe il televisore si costruisce su misura

da Berlino

È come un’auto sportiva di cui si decidono tutti i dettagli, dalla carrozzeria alle finiture degli interni. Anzi, meglio, è come un abito cucito su misura, passaggio dopo passaggio, con attenzione e passione sartoriale. E però, stavolta, parliamo di un televisore, l’oggetto standardizzato per antonomasia, quello a cui meno di qualsiasi altro oseremmo accostare la parola personalizzazione. A fare definitivamente in pezzi questo paradigma è Loewe, l’azienda tedesca che all’Ifa, con il suo «Reference ID», ci ha mostrato come un televisore sia in grado di adattarsi alle richieste del suo futuro proprietario, fino a diventare un pezzo unico.

Siamo ovviamente davanti a un top di gamma, ma di cui si può decidere la tipologia della cornice o il rivestimento degli altoparlanti, fino ad aggiungere incisioni individuali e materiali speciali. L’ordine arriva alla fabbrica di Kronach di Loewe, in Baviera, dove viene realizzato in base ai canoni e alle direttive del cliente. Disponibili da novembre, questi televisori avranno un prezzo base di 5.500 euro. Per capire come funziona a fondo il meccanismo, dove e come sarà possibile ordinarli, Panorama.it ha incontrato all'Ifa Stefano Borgognoni, presidente e amministratore delegato di Loewe italiana.  

Borgognoni, come nasce questa idea?
Nasce da lontano, risale al 2005, con la gamma Individual di Loewe, che consentiva di scegliere tra diversi colori e profili. Un passo successivo è stato fatto nel 2007, quando è stato possibile intervenire sull’erogazione audio.

Stavolta, però, vi siete spinti oltre. Con «Reference ID» si può ordinare un pezzo unico.
Il concetto di fondo è unire la massima flessibilità con l’individualità esclusiva. Fare in modo che il cliente possa dire: «Mi costruisco il mio prodotto». Che poi è qualcosa che avviene già nei consumi di fascia alta. Penso che per la prima volta si possa parlare sul serio di tv artigianale. D’altronde, visto che nessun altro offre una possibilità analoga, riteniamo di essere unici a nostra volta.

Il «Reference ID» è solo su misura?
In verità no. In una prima fase arriveranno nei negozi dei modelli, diciamo così, chiavi in mano, con cornice in alluminio e tessuto nero o bianco. Dedicati a chi vuole un televisore che abbia delle caratteristiche di assoluta eccellenza. In alternativa, si potrà richiedere di personalizzarlo con quel taglio sartoriale di cui parlavamo prima.

Ma dove sarà possibile inoltrare questi ordini speciali?
Chiaramente serve del personale ben formato, in grado di recepeire a fondo quali sono i desideri dei clienti per trasferirli alla fabbrica. Pensiamo in un primo momento a circa 20 rivenditori a livello europeo.

Anche in Italia?
Anche in Italia. All’inizio dovrebbero essere o tre o quattro. Com’è normale, saranno delle autentiche eccellenze.

Qual è il target di un prodotto del genere?
Deve avere un profilo culturale e caratteriale ben definito, e il desiderio di ritrovarlo nei prodotti di cui si circonda. E, ovvio, una certa capacità di spesa.

Perché proprio Loewe ha percorso per prima questa strada?
Perché è coerente con un brand che ha come valori un design minimalista, un’innovazione fruibile e un’individualità esclusiva. Siamo sempre stati dei trend setter nella nostra storia.

Al di là di questo?
Una decisione del genere è anche figlia di uno spirito di adattamento a un mercato, quello dell’elettronica, in cui i confronti muscolari sono all’ordine del giorno ed è necessario ricercare degli elementi di differenziazione, soprattutto se si vuole provare a competere con i grandi colossi. Come amo ripetere spesso, se mi trovassi davanti Mike Tyson, non mi sognerei mai di sfidarlo a pugilato. Piuttosto, lo sfiderei a scacchi.

Twitter: @marmorello

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