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I 10 fatti che hanno segnato il 2012 in Italia

Federico Scoppa/LaPresse

E' la nave passeggeri di maggior stazza mai naufragata. Succede la sera di venerdì 13 gennaio. A bordo ci sono 4.229 persone partite da Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo. A 96 metri dalla riva dell'Isola del Giglio, la Costa Concordia urta uno scoglio per una manovra sbagliata del comandante Francesco Schettino. Si apre una falla di 70 metri da cui inizia a entrare acqua molto rapidamente. A bordo i passeggeri riprendono con i propri cellulari le scene di panico e il paradossale tentativo di alcuni membri dell'equipaggio di convincere tutti che la situazione era sotto controllo e quindi di tornare nelle proprie cabine. L'ordine di abbandonare la nave arriva solo alle 22.58. Schettino tenta la fuga e viene raggiunto al telefono dalla capitaneria di porto che gli intima di coordinare le operazioni di salvataggio. Moriranno 32 persone. Oggi la Concordia è ancora inclinata sullo scoglio in attesa di essere rimossa. Nel frattempo è diventata una sorta di discutibile attrazione turistica.


LaPresse

Scatta tra Natale e Capodanno e va avanti fino a febbraio una vasta operazione della Guardia di Finanza contro i “furbetti dello scontrino”. Nel mirino Suv, barche di lusso e locali vip. Verifiche a sorpresa per contrastare l’evasione fiscale. Prese di mira le zone della movida romana e milanese ma anche le località turistiche invernali più frequentate da ricchi e arricchiti d'Italia. A Cortina, la Regina delle Dolomiti, in piena stagione turistica, gli agenti passano al setaccio 35 esercizi commerciali su 1000 riscontrando un aumento dell'incasso del 400% rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente e proprietari di auto di lusso che dichiarano meno di 30 mila euro. La reazione dell'assessore al Commercio Luca Alfonsi: “E' uno shock per la località che così perde la sua immagine”. Controlli anche a Courmayeur, Sanremo, Portofino, Rimini e Viareggio proprio nei giorni del famoso Carnevale. Da un bilancio su scala nazionale emergerà che un locale su tre è risultato fuori legge.


Italo Treno

Antonio Calanni/Ap Photo

Il 19 maggio, alle 7.50, un ordigno esplode davanti all'Istituto professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi. Una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi, muore sul colpo. La sua compagna, Veronica Capodieci, subisce un delicatissimo intervento chirurgico e si salva. Altri 6 studenti rimangono gravemente feriti. Ai funerali della ragazza, nella Chiesa Madre di Mesagne, partecipano centinaia di persone, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e le più alte cariche dello Stato. Intanto le prime ipotesi investigative sul movente dell'attentato si concentrato sulla matrice mafiosa o terroristica. 18 giorni dopo, però, sarà fermato un uomo, Giovanni Vantaggiato, benzinaio di 68 anni, ex imprenditore agricolo. Avrebbe agito per vendetta contro la giustizia dopo aver sporto una denuncia per truffa contro il suo ex socio in affari. Il giorno dell'interrogatorio dirà: “Lo dovevo fare”.


Claudia Daconto

Alle 4 del mattino del 20 maggio una scossa della durata di 20 secondi di magnitudo 5,8 viene avvertita in tutto il Nord e parte del Centro Italia. L'epicentro è individuato a Finale Emilia, in provincia di Modena, a 6,3 km di profondità. I morti accertati sono 7, circa 50 i feriti, 5 mila gli sfollati. Enormi i danni al patrimonio artistico e per fabbriche e aziende agricole della zona. La terra continua a tremare per giorni fino a quando, il 29 maggio, alle 9 del mattino, un'altra violenta scossa, della durata di 30 lunghi secondi, causa altre vittime e crolli. Questa volta l'epicentro si trova tra Medolla e Cavezzo a 25 km da Finale Emilia. Muoiono 20 persone, i feriti sono 350, gli sfollati oltre 15 mila. Per giorni e giorni la terra non smette di tremare. Vengono allestiti campi per gli sfollati in tutta la Regione. Chi può si fa ospitare da parenti e amici in altre città, la maggior parte monta tende da campeggio nei giardini di casa e in quelli pubblici. Alla fine saranno calcolati danni per 13,2 miliardi.


dff/LaPresse

Il 26 luglio il Gip di Taranto ordina il sequestro dell'intera area a caldo dello più grande stabilimento siderurgico italiano: l'Ilva. Diversi dirigenti, tra cui l'86enne patron Emilio Riva e il figlio Nicola, vengono arrestati. L’accusa principale è di associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, le emissioni nocive prodotte dalla lavorazione dell'acciaio avrebbero causato un aumento esponenziale dei tumori in tutta la città. Nel braccio di ferro tra Procura e governo, 5 mila operai rischiano il licenziamento. 1.400 sono già in cassa integrazione per crisi di mercato; 200 ci sono finiti a seguito della tromba d'aria del 28 novembre che ha quasi distrutto diversi impianti e ha ucciso un operaio che ancora ad oggi risulta disperso; 1.428, infine, ci andranno nelle prossime settimane. Lo scontro tra poteri dello Stato  raggiunge il momento più grave quando con un decreto legge il governo autorizza la ripresa della produzione a caldo vietata dalla Procura.


Spada/LaPresse

E' appena trascorso il Ferragosto quando gli italiani si ritrovano costretti a fare i conti con un nuovo record del prezzo della benzina che sfonda la soglia psicologica dei 2 euro al litro. Quasi una sorta di tassa sul rientro dalle vacanze. Le punte massime vengono registrate nel Centro Italia e in Toscana. Secondo le organizzazioni dei consumatori, con gli ultimi rincari le famiglie dovranno sborsare 768 euro in più all'anno, la stessa cifra spesa mediamente per 50 giorni di spesa alimentare. Una speculazione sulle vacanze, denunciano, che consentirà alle compagnie petrolifere di incassare, nel solo weekend del controesodo, almeno 36 milioni di euro in più. Gli automobilisti prendono d'assalto le pompe bianche, quelle dove si spende meno, e grande successo riscontra anche l'iniziativa di una compagnia che per tutta l'estate pratica uno sconto di 20 centesimi al litro nei fine settimana.  


Roberto Monaldo/LaPresse

Tutto inizia quando il gruppo dei Radicali alla Regione Lazio decide di mettere on line le proprie spese. Conti che i partiti non hanno alcun obbligo di rendere noti ma che fin dalle prime verifiche risulteranno completamente fuori controllo. Nel Lazio, per esempio, il fondo destinato all'attività dei gruppi in Regione è lievitato in un anno da 1 a 14 milioni di euro. Soldi spesi come? In cene a base di ostriche e champagne, cravatte firmate, servizi fotografici, viaggi di piacere, appartamenti, gioielli, vini, sagre e feste. Fatture difficili da poter giustificare con l'attività politica. La presidente della Regione Renata Polverini è costretta a dimettersi, l'ex capogruppo Pdl Fiorito e quello dell'Idv Maruccio finiscono in carcere. Anche nel resto d'Italia fioccano gli avvisi di garanzia. In Lombardia i consiglieri indagati per peculato sono 40, tra di loro anche Nicole Minetti e il Trota. Tra le spese messe sul conto dei contribuenti sigarette, gelati, gratta e vinci, creme per il viso, cene di lusso, bibite, iPad e iPhone.


Roberto Monaldo/LaPresse

Il 14 novembre è il giorno dello sciopero generale contro le politiche di austerità adottate in tutta Europa. In Italia la tensione ai cortei degenera in violenza. A Roma gli scontri più gravi. Vengono arrestate 8 persone. Una 40ina sono i fermati, un centinaio i feriti. Tra questi molti poliziotti. A Torino uno viene colpito con una mazza da baseball. Al termine della giornata il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri condanna gli episodi di violenza e difende l'operato delle forze dell'ordine. Ma qualche giorno dopo un video amatoriale mostra il volo di un lacrimogeno che sembra partire da una finestra del ministero della Giustizia in via Arenula. Il questore di Roma Fulvio Della Rocca esclude l'ipotesi e fornisce un'altra ricostruzione: i poliziotti in strada avrebbero sparato i gas che, per errore, sarebbero finiti contro il muro del ministero di via Arenula, per poi cadere giù, tra i manifestanti.


Spada/LaPresse

Il 25 novembre 2 milioni e mezzo di cittadini si mettono in fila per scegliere il candidato premier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. In campo ci sono il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il leader di Sel e presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l'assessore al Bilancio del Comune di Milano Bruno Tabacci e la consigliera regionale del Veneto Laura Puppato. Per la prima volta Sky ospita un confronto all'americana con domande uguali per tutti e risposte cronometrate. I più votati al primo turno sono Bersani e Renzi che si sfidano nel ballottaggio del 2 dicembre vinto, con il 60% delle preferenze, dal segretario Pd. Per i sostenitori di Renzi, che ha impostato tutta la sua campagna sul tema del rinnovamento della classe politica e polemizzato contro le regole restrittive imposte dal cosiddetto “apparato di partito”, è uno choc. Il sindaco annuncia di voler tornare a fare il suo lavoro a Firenze; Bersani, consapevole del peso del suo sfidante, gli riconosce il merito di aver dato vita a “primarie vere”. Primarie soprattutto  toccasana per il Pd cresciuto in tre mesi dal 24 al 38%.


Il naufragio della Concordia, il terremoto in Emilia, le primarie del centrosinistra, le dimissioni di Monti: ecco i principali eventi dell'anno che si sta chiudendo

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