Hong Kong, una vita in gabbia

Daniel Berehulak/Getty Images

Ad Hong Kong, una delle metropoli più ricche del pianeta, più di centomila persone vivono in gabbia. Sì, proprio in una gabbia. Grande sì e no qualche metro quadrato, in cui queste persone devono ovviamente trovare anche lo spazio per conservare tutti i loro averi.


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Nell'ex colonia britannica il problema delle case gabbia esiste da sempre. Tant'è che la maggior parte degli abitanti della città, e forse anche una grossa fetta dell'esecutivo, crede sia impossibile risolverlo.


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Panorama.it ne ha visitata una, per rendersi conto di cosa significhi trascorrere un'intera vita in gabbia. Lavorando giorno e notte per potersi permettere di continuare ad affittare questo microscopico spazio vitale. Perché le case gabbia, come tutte le altre, si affittano. Per una trentina di euro al mese, più o meno.


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Chi vive in queste gabbie? Spesso gli immigrati dalla Cina continentale. Quelli che si trasferiscono ad Hong Kong nella speranza di poter costruire in una realtà più libera, e più ricca, un futuro migliore per loro stessi e per i familiari.


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Poi ci sono i locali. Quelli che da un giorno all'altro si ritrovano senza più un tetto sopra la testa perché espropriati da immobiliaristi molto più ricchi di loro alla ricerca di nuovi terreni su cui costruire grattacieli sempre più alti, pieni di uffici e appartamenti lussuosissimi.


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Questa settimana, nel tentativo di catturare l'attenzione del Governo e indurlo a fare davvero qualcosa per risolvere questo problema, un'agenzia pubblicitaria locale ha piazzato una serie di gabbie per topi negli angoli della città.


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All'interno sono stati aggiunti un materasso, un cuscino, un paio di vestiti appesi, un po' di cibo, e un uomo in miniatura di ceramica che, a seconda dei casi, cerca di riposare, legge un giornale, o fa uno spuntino.


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"Le gabbie per topi ci sono sembrate perfette per far capire ai passanti cosa significhi vivere in una casa gabbia", ha spiegato Kwong Chi-kit, il direttore dell’agenzia. Convinto che siano in pochi i suoi concittadini ad averle visitate dall'interno.


Nella metropoli più ricca dell'Asia sono più di centomila i poveri costretti a vivere in gabbia. Dimenticati dal governo e dai loro concittadini, continuano a svolgere con tenacia e passione i mestieri più umili nell'illusione di riuscire, un giorno, ad offrire un futuro migliore a loro stessi e alle famiglie. 

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