Le Pmi e le potenzialità della rete: un mare in parte inesplorato

Che cosa significa oggi saper padroneggiare gli strumenti di marketing online? Molto, spesso la salvezza, perché vuol dire riuscire a farsi notare e allargare gli orizzonti del mercato. Peccato che, a causa della loro struttura molte piccole imprese in Italia non riescano a disporne. Ed è su questo che Groupon, il colosso Usa delle vendite online attraverso coupon scontati ha costruito parte della sua fortuna. Dice Antonello Malacrino, direttore del network di cliniche odontoiatriche Sanident e partner di Groupon sin dal 2010: “Grazie alla grande vetrina fornita da groupon abbiamo fidelizzato la clientele a allargato poi il business ad altri prestazioni mediche polispecialistiche. È bastato spostare gli investimenti dalla pubblicità tradizionale al marketing online dei coupon””.
Oggi milioni di persone possono accedere alla rete via smartphone eppure, nonostante il trend ormai inarrestabile, ancora troppe aziende non conoscono e non sfruttano adeguatamente gli strumenti e la vetrina del web . L’indagine indipendente Doxa eseguita su un campione di circa 900 piccole società (da 5 a un massimo di 50 dipendenti, soltanto per metà partner del colosso di Chicago), ha infatti evidenziato che soltanto il 56 per cento delle piccole imprese italiane utilizza internet per promuovere il proprio business e 1 su 4 è totalmente refrattaria, fissa nelle proprie abitudini e incapace di accettare mentalmente il nuovo strumento. La ricerca, che esamina società che operano nel settore  della ristorazione, della bellezza e del welness, della salute e dei viaggi suddivise per tre aree geografiche ha anche evidenziato i pregiudizi che ancora accompagnano questi strumenti. Addirittura 85 aziende su 100 ritengono che i vantaggi del web siano soltanto relativi all’immagine. Soltanto le aziende partner di Groupon, lo considerano una leva strategica per promuovere gli affari.

In particolare, l’89 per cento di esse considera che internet sia lo strumento migliore per ottenere nuovi clienti; l’83 per cento per accrescere la penetrazione e la notorietà del marchio , 76 imprese su 100 pensano si tratti di un’ottima opportunità di offrire nuovi prodotti e servizi e 73 ritengono aiuti a diventare più competitivi sul mercato.
“Il livello di digitalizzazione delle attività di marketing delle Pmi italiane inoltre è attualmente limitato, perché anche quando si avvicinano alla rete non riescono a svilupparne tutte le potenzialità e vi investono poco” sottolinea Giulio Limongelli, vicepresident Groupon per il sud Europa. “Si tratta di dati scoraggianti se si considera la sempre maggiore propensione dei consumatori alla connessione ad internet e agli acquisti tramite mobile e le infine possibilità fin qui non ancora esplorate, per lo meno in Italia”. Negli Usa sono infatti già realtà nuove tecnologie  che permettono di geolocalizzare lo sconto più utile in tempo reale , dall’idraulico al ristorante. Le ordinazioni potranno partire direttamente dallo smartphone durante il tragitto, riducendo qualsiasi spreco di tempo.   
Al momento però, in Italia, la gran parte delle aziende monitorate  (56 su 100) si limita purtroppo a usare per la sua promozione la piattaforma di Facebook, completamente gratuita. Il 18 per cento utilizza solo la pubblicità tradizionale (per lo più volantini) e il 44 per cento utilizza un mix di online e offline. Ben 26 imprese su 100 invece (ovvero una su 4) non pianifica affatto sulla rete. Snobbandola a causa di ingiustificate barriere culturali.
A cosa è dovuto questo atteggiamento? Soprattutto scarsa informazione scarsa flessibilità: la quasi totalità delle Piccole e medie imprese nazionali non ritiene infatti utile il marketing online perché preferisce avere un rapporto diretto e personale con la clientela; il 75 per cento ritiene che non siano importanti per il proprio business e 48 su cento restano convinte che la digitalizzazione aiuti solo le grandi aziende. Un peccato, perché sono proprio le aziende di dimensioni più ridotte che hanno bisogno di una grande vetrina per i loro servizi.
Le Pmi associate a Groupon in Italia sono al momento 27mila, a fronte di oltre 10 milioni di consumatori iscritti dal marzo 2010 (quando Groupon è arrivato nel nostro Paese) a oggi. Negli ultimi 3 mesi di bilancio (luglio, agosto settembre) la società americana ha macinato ricavi per oltre 595 milioni di dollari, da cui ha tratto 1 miliardo e 300 milioni di profitti. Le aziende crescono con lei e il web.

L'infografica che sintetizza i risultati della ricerca Doxa

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