La Grande Guerra delle "Ladies"

Dalla postina alla poliziotta, dall'operaia all'infermiera. Dalla facchina alla minatrice. I lavori ai quali furono destinate le donne sul cosiddetto "home front" furono i più disparati, in sostituzione dei loro uomini in guerra. 

Se il prezzo in molti casi fu alto in termini di fatica e di espiosizione al pericolo, dall'altro l'inquadramento delle donne nell'industria e nei servizi di guerra fu un opportunità per un stabile ingresso nella realtà produttiva della nazione. 


La guerra delle "Ladies". 1914-1918

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Londra, Marleybone Station. Due donne impegnate in un lavoro di grande fatica: le facchine.

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Operatrici di montacarichi in una miniera di carbone del Lancashire.

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Capo equipaggio dei pompieri di Londra.

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Foto di gruppo per un nucleo femminile della Polizia di Londra.

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Primo anno di guerra, autunno 1914. Una donna al lavoro in una fabbrica di munizioni.

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La pulizia di un vagone ferroviario alla stazione di Marleybone. Londra, 1915.

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"Hey Miss postman!" Servizio postale femminile nel 1916.

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Un gruppo di lavoratrici di un grande molino nel Lancashire.

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Laboratorio di chimica della Brunner-Mond Co.Ltd a Northwich, Manchester. Donne tra le provette.

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Fabbrica di vetri nel Lancashire.

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Operaie in una fabbrica di mangimi per allevamenti gestiscono il magazzino.

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1916. Plotone di donne del Royal Army Signalling Corps.

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Un'operaia al lavoro su cartucce calibro 7,62 per i fucili inglesi.

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Mani femminili creano pneumatici per gli automezzi militari.

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Fattoria dell'Università di Cambridge. Una donna al lavoro con un aratro a mano.

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Nella fabbrica di glucosio Nicholls-Nagel-Co.-Ltd. Operaie addette al carico sui mezzi pesanti.

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Ritratto di un'infermiera della British Red Cross.

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Poster di reclutamento della mano d'opera femminile nelle fabbriche di munizioni. 1916.

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"Queste donne stanno facendo la loro parte". Poster di reclutamento femminile.

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Dipinto del 1918 di una fabbrica con donne addette alla costruzione di proiettili.

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Chief-Mechanical-Engineering-Department-of-the-Yorkshire-Lancashire-Railway-Companys-works di Horwich. Il reparto di costruzione di proiettili ad alto potenziale per obici da 152/13.

L'Inghilterra, dal punto di vista dell'occupazione femminile, era all'avanguardia anche prima della Grande Guerra. Gli effetti della Rivoluzione Industriale avevano infatti permesso l'ingresso della mano d'opera femminile soprattutto nello sviluppato settore tessile. 

Dalla mobilitazione femminile della fine di agosto 1914 alla fine della Guerra, più di un milione furono le donne impiegate nelle fabbriche di armi e munizioni. Un altro settore chiave per l'impiego di manodopera femminile fu quello dei trasporti: si videro le prime autiste di mezzi pubblici, mentre le donne impiegate presso le ferrovie arrivarono alle 50.000 unità.

Anche nel settore della pubblica sicurezza il contributo femminile fu consistente: nelle forze di polizia furono numerosi i reclutamenti delle donne. La loro funzione era principalmente di vigilanza nei confronti delle concittadine impiegate nell'industria bellica. Era importantissimo il rispetto delle norme di sicurezza in ambienti di lavoro ad alto rischio come le fabbriche di armi ed esplosivi.

Il movimento delle "suffregette" guidato da Christabel Pankhurst conobbe un periodo di eclissi durante la guerra, in quanto lo sforzo bellico aveva posto in secondo piano la questione della partecipazione femminile alla vita politica inglese. Nonostante la battuta d'arresto della campagna, proprio l'evidente contributo femminile alla vittoria fece in modo che nel febbraio 1918 il Parlamento votasse un atto che estendeva il diritto di voto alle donne di età superiore ai 30 anni. Anche se per molte donne inglesi l'esperienza lavorativa si interromperà con il ritorno degli uomini, la Grande Guerra aveva alla fine contribuito alla crescita dell'importanza delle donne nella vita sociale ed economica del Regno Unito.

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