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Gran Bretagna: perché Theresa May vuole le elezioni anticipate

Theresa May, primo ministro della Gran Bretagna, a sorpresa ha dunque deciso di andare alle elezioni anticipate l'8 di giugno.

Il via libera alla decisione è arrivato mercoledì dal Parlamento di Londra, dove la mozione, in base al Fixed-term Parliaments Act, doveva essere approvata con la maggioranza dei due terzi.

May ha ottenuto questo voto per le urne anticipate grazie al sostegno che i laburisti.


Le elezioni si sarebbero dovute tenere, secondo la scadenza naturale della legislatura, nel 2020.

Perché May vuole il voto anticipato
Ma perché May punta sul voto anticipato? E perché ha cambiato idea, visto che più volte aveva detto di non aver intenzione di andare alle elezioni?

C'entra la Brexit, ovviamente.
May vuole avere una maggioranza più forte in Parlamento per dare maggiore autorevolezza alle decisioni che verranno via via prese nei due anni (almeno) di trattative per uscire dall'Unione europea.

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Il primo ministro britannico Theresa May
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Il primo ministro britannico Theresa May a Downing Street, Londra, 18 aprile 2017
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Il premier britannico Theresa May firma la lettera di addio all'Ue nella sala dove si riunisce il gabinetto, 28 marzo 2017.
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Il premier britannico Theresa May firma la lettera di addio all'Ue nella sala dove si riunisce il gabinetto, 28 marzo 2017.

May vuole dire ai partner europei che Brexit significa proprio Brexit. Che la maggioranza dei britannici continua a volere Brexit e che i negoziati potranno essere condotti dal govenro di Londra da una posizione di forza. Insomma, è il discorso di May: "Non ci faranno cambiare idea".

C'è un secondo motivo poi per questa decisione, correlato al primo, ma dotato di un un suo peso in quanto tale.

May vuole approfittare dell'abbrivo dato dagli eventi successivi alla Brexit per consolidare la maggioranza dei Conservatori, approfittando della situazione di grande debolezza del Partito laburista. La leadership di Jeremy Corbyn è sempre in discussione, il partito è diviso e i sondaggi lo danno pesantemente sconfitto.

A Corbyn manca soprattutto il sostegno di buona parte dei "suoi" parlamentari.

Sondaggi
L'ultimo sondaggio indica il Labour distanziato di 21 punti percentuali dai Tories.

E un altro sondaggio dice che come miglior primo ministro, May ha addirittura 36 punti di vantaggio su Corbyn.
Insomma, non dovrebbe esserci partita.

Attualmente il governo di Theresa May ha una maggioranza di 17 voti alla House of Commons. In base ai sondaggi attuali potrebbe arrivare a una maggioranza di 100.

Le conseguenze
Se la scommessa di May ha successo, consolida la leadership interna, dimostra di avere il sostegno del paese nell'uscita definitiva dall'Unione europea, allontana di molto una possibile rivincita del Labour.
Per il Labour la probabile disfatta avrebbe un solo beneficio: convincere la base a cambiare leader.

[ The Guardian,  - Parliament.uk]

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