Graffiti Italian Museum, l'arte underground ha la sua sede

Chi l'ha detto che i graffiti che compaiono sui muri di quasi tutte le città del mondo non possano essere considerati arte? E chi l'ha detto poi che non possano diventare quadri da esporre in una vera e propria galleria? Tutto ciò è già realtà, con buona pace dei puristi dell'arte che inevitabilmente storceranno il naso. È esattamente questo che si sta tentando di fare in Veneto, con la creazione del Grim, il Graffiti Italian Museum, il primo del suo genere a livello nazionale.

La sede è Villa Tomé Guelfi, una splendida villa settecentesca nel cuore della campagna padovana. Una location che rende ancora più interessante il progetto arricchendolo di un naturale contrasto tra l'antico e il moderno, tra la cultura "underground" di città e le radici nobiliari della campagna veneta. Nei due piani della villa è stata ricavata una parte museale dedicata alla ricerca storica del fenomeno "writer", alle sue origini nella cultura hip-hop, alla nascita del fenomeno negli anni '70 negli Stati Uniti e alla sua diffusione negli anni '80 in tutta Europa. Accanto a questa è stata allestita poi un'ala riservata alle esposizioni temporanee (una diversa ogni tre settimane). Ma l'agenda prevede anche eventi di ogni tipo per accentuare ancora di più questo contrasto tra antico e moderno: concerti di musica classica, degustazioni, dibattiti (da segnalare i concerti Ceci n'est pas musique classique l'8 e il 29 giugno, il dibattito La sostenibilità incontra l'arte del 6 luglio o la degustazione di birra artigianale del 7 settembre).

A tenere a “battesimo” l'inaugurazione dello scorso fine settimana è stata Cultural Landscapes / Visioni Urbane, una temporanea dedicata a Giacomo Ceccagno, in arte Jeos, artista padovano scomparso prematuramente due anni fa a cui è intitolata l'associazione che gestisce il Grim. Ma il calendario delle esposizioni è già fitto. Dal primo al 16 giugno andranno in scena le opere di Alex Ermini - Axe, dal 22 giugno al 7 luglio quelle di Imageless - Crzr, dal 13 al 28 luglio sarà la volta di Elio Perra – Yama, dal 31 agosto al 15 settembre di Alberto Capozzi – Made 514 e dal 21 settembre al 6 ottobre di Andrea Andolina – Zagor.

Gli orari di apertura di Villa Tomé (via Malcanton 1, Trebaseleghe, Padova) sono decisamente diversi da quelli di una normale esposizione, e d'alta parte non potrebbe essere altrimenti per museo così particolare: sabato dalle 18 alle 24 e la domenica dalle 11 alle 21.

Per qualsiasi altra informazione si può consultare il sito fondazionejeos.it.

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