Google combatte il traffico di umani con la tecnologia

Si stima che più di 2 milioni di persone nel mondo sono vittime del traffico di esseri umani, in prospettiva è quanto l’intera popolazione dell’Australia. Google, come azienda del web ma anche colosso universalmente riconosciuto, ha voluto dare una mano al grave problema della tratta di persone lanciando un progetto in collaborazione con tre organizzazioni in difesa della vita. Il Polaris Project, la Liberty Asia e La Strada International. Dall'unione dei quattro soggetti è nata lo Human Trafficking Hotline Network , organizzazione che mira a creare un organo mondiale pronto a raccogliere dati e informazioni sul traffico di essere umani nel mondo.

Il Network monitorerà costantemente la situazione in zone  rischio in Europa, Stati Uniti e Sud-Est asiatico per standardizzare i dati, identificare le tendenze e combinare le statistiche nello sviluppo di un modello più completo che racconti la reale questione troppo spesso dimenticata dai media internazionali. “In questo momento la maggior parte delle hotline in tutto il mondo stanno facendo un ottimo lavoro – ha sottolineato Bradley Myles, amministratore delegato di Polaris Project – la lotta però deve essere più riflessiva e la collaborazione in questo campo è un modo per tenere il passo con gli avvenimenti e studiare la situazione globalmente”.

L’ingresso di Google nella partnership non è casuale. Grazie al suo know-how ci si aspetta di fare passi in avanti nel combattere i trafficanti che utilizzano tecniche altamente sofisticate e tecnologicamente avanzate. Per questo Google ha coinvolto nel progetto, seppur in misura minore, altre società esperte di informatica come la Palantir Technologies che contribuirà mettendo al servizio del gruppo la sua esperienza nell'integrazione dei dati su piattaforme analitiche e Salesforce.com che supporterà il centro di ascolto di Polaris Project ampliando a livello internazionale la sua struttura telefonica.

La tratta di esseri umani, come è definita nella legge sulla protezione delle vittime di traffico, può essere il reclutamento, il trasporto o la detenzione di persone contro l loro volontà, l’inganno o la coercizione. Le vittime spesso vengono abusate fisicamente e mentalmente e possono essere costrette a prostituirsi o a sopportare condizioni di lavoro inique o ai limiti della civiltà. La mossa vincente (non isolata) è quella di utilizzare la tecnologia per localizzare le vittime e supportare le zone dove è più frequente il crimine di tratta di essere umani. “I cattivi hanno utilizzato i mezzi tecnologici in vari modi – ha detto Jacqueline Fuller, direttrice di Google Giving , che aiuta le organizzazioni no-profit attraverso la tecnologia – sono molto esperti e aggiornati per identificare in rete chi è più vulnerabile e poi attaccarlo. Vogliamo permettere ai bravi ragazzi di utilizzare la tecnologia in modo etico così da poter trovare soluzioni prima dei criminali”.

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