Google Map Maker arriva in Italia, San Marino e Vaticano

Google ha rilasciato lo strumento Map Maker per le mappe che riguardano l’Italia, San Marino e il Vaticano, oltre che la Bulgaria. Si tratta della possibilità di suggerire a Google aggiornamenti alle mappe con dati locali, segnaposto, strade, edifici e tutto il resto di dettagli non presenti in origine. L’aggiornamento delle mappe avviene attraverso una piattaforma integrata nel browser web che permette ai navigatori di creare e suggerire cambiamenti per Google Maps e Google Earth, lasciando all’azienda di Mountain View il solo compito di aggiornare il paesaggio inserendo, quando lo ritiene necessario, nuove foto e immagini satellitari del panorama.

Il funzionamento di Map Maker è semplice: si basa sulla condivisione delle informazioni circa i luoghi che gli utenti conoscono meglio. In questo modo è possibile garantire che la mappa rifletta accuratamente il mondo riprodotto in digitale. Quello che si auspica il team di sviluppo di Google è proprio il ricevere una mano da coloro che visitano di frequente determinati luoghi e spazi pubblici, per contribuire a migliorarne il dettaglio. “Aiutateci a migliorare le indicazioni stradali sulla Riviera italiana – si legge sul blog ufficiale – o a trovare i migliori percorsi escursionistici sulle montagne dell’appennino e a San Marino”. Una volta segnalato un aggiornamento, Google lo esaminerà e nel caso di esito positivo lo inserirà in automatico su Google Maps (in versione desktop e device mobili) e Google Earth.

Google ha lanciato per la prima volta Map Maker nel 2008, tre anni dopo arrivò negli Stati Uniti con la promessa di incrementare il dettaglio delle mappe in tutto il paese. Dietro il successo della “correzione collaborativa” di Google Maps c’è una storia (vera o meno) che ebbe luogo a qualche mese dal lancio. Gli sviluppatori di Google riferirono che l’utente più “prolifico” nel suggerire aggiustamenti alle mappe era, nel 2011, una donna americana con oltre 100.000 richieste. La curiosità era che la maggior parte dei dettagli indicati da inserire riguardavano il Senegal, un paese che lei non aveva mai visitato. Come faceva a suggerire tutti quei cambiamenti e a sapere che erano esatti?

Google scoprì che la donna aveva un interesse accademico nell’aggiornare le mappe della nazione africana, così ogni volta prendeva le immagini satellitari pure e poi, con Map Maker, riportava nomi di strade ed edifici pubblici sulla riproduzione digitale, chiedendo a persone del luogo di verificarne l’esattezza e completare i dati prima di inviare tutto a Google. La conoscenza globale dello strumento Map Maker avvenne più tardi, a Maggio del 2011, quando pochi minuti dopo l’accaduto su Google Maps apparve il luogo “Osama Bin Laden’s compound” in Pakistan, che localizzava il punto preciso dopo venne ucciso l’allora leader di Al Qaeda. 

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