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November 19 2015
Civili siriani si preparamo a lasciare il paese. Jabal Badero, Aleppo, Syria, 20 Febbraio 2013
EPA/TOLGA BOZOGLU
10 settembre 2013. Una bambina siriana con il nonno al confine con la Turchia a Cilvegozu, nella zona di Reyhanli.
JM LOPEZ/AFP/Getty Images
Azaz, Siria, 15 luglio 2013. Siriani nel campo profughi di Bab al-Salam.
SAFIN HAMED/AFP/Getty Images
17 agosto 2013. Profughi siriani attraversano il confine con la regione autonoma curda del nord Iraq. Per far fronte alla violenza brutale e ai prezzi saliti alle stelle, migliaia di curdi siriani si sono riversati nella regione autonoma curda dell'Iraq, in cerca di tregua dalle privazioni e dagli scontri tra i combattenti curdi e i jihadisti.
23 agosto 2013. Un barcone con 140 profughi, di cui 80 uomini, 29 donne e 31 minori, di nazionalità siriana ed egiziana, è stato soccorso al largo delle coste siracusane da un pattugliatore del comando aeronavale della Guardia di Finanza. L'imbarcazione, un vecchio scafo in legno di 15 metri, è stata intercettata a circa 4 miglia dalla località balneare di Ognina. Al timone c'era un uomo che ha eseguito alcune manovre nel tentativo di impedire l'abbordaggio del pattugliatore ''Puleo'', che poi è riuscito ad accostare nonostante le cattive condizioni del mare. Alcuni militari sono saliti a bordo del barcone e si sono messi ai comandi, per condurlo nel porto di SIRACUSA dove sta per attraccare. Da due giorni non si registravano sbarchi sulle coste siciliane, anche a causa delle avverse condizioni meteo. (ANSA).
DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images
1 luglio 2013. Ribelli siriani corrono trasportando un compagno ferito verso l'ospedale di Bab al-Hawa, vicino al confine della Siria con la Turchia, in una zona controllata dai ribelli. L'uomo è stato ferito da schegge di un colpo esploso a terra, partito da una folla inferocita in un campo profughi nei pressi del valico di frontiera.
Secondo un sondaggio di Bloomberg il 53% degli americani è contrario al piano di accoglienza di circa 10 mila profughi siriani che ha avviato l'amministrazione americana di Barack Obama. Il no, motivato dal pericolo che tra coloro che fuggono dalle zone del combattimento possano nascondersi anche miliziani dell'Isis, è più concentrato tra gli elettori repubblicani, mentre tra i democratici prevale, sia pure in modo meno plebiscitario, il sì al piano Obama.
La spaccatura dell'opinione pubblica americana è legata alle propensioni politiche degli elettori, anche su altre questioni, come l'invio di truppe di terra in Siria, a favore del quale sono schierati a stragrande maggioranza gli elettori repubblicani.
Meno netta è l'opinione degli elettori americani alla domanda se l'Islam sia una religione intrinsecamente violenta. In questo caso, anche tra i repubblicani, prevale l'opinione che la religione islamica sia una religione essenzialmente pacifica, che però viene stravolte per finalità politica da una minoranza di fanatici.