Giorgio Spaziani Testa: «La direttiva sulle case green provocherà effetti devastanti»

Una norma logica e giusta. No, è un errore politico, di metodo e di merito. La normativa sulle «Case Green» approvata ieri dal Parlamento Europeo sta facendo discutere, e non da ieri. Sono molti i dubbi e le perplessità, soprattutto economiche, attorno a questa che per il momento è una proposta.

Tra i più negativi (e maggiormente coinvolti) c'è Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, che ha commentato a Radio24 la norma.

Obiettivo della proposta è una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo energetico entro il 2030 e del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Nel dettaglio, entro i prossimi sette anni gli edifici residenziali dovranno avere la classe energetica E (per gli edifici pubblici il termine massimo è il 2027) ed entro il 2033 la casse D (edifici pubblici entro il 2030). Per quanto riguarda le nuove costruzioni, queste dovranno essere a emissioni zero dal 2028 nel caso di edifici privati, dal 2026 in caso di edifici pubblici. La normativa non sarà applicata sui monumenti e può essere esclusa da edifici protetti in virtù del loro particolare valore architettonico o storico, edifici tecnici, quelli utilizzati temporaneamente, chiese e luoghi di culto. Le eccezioni potranno riguardare un massimo di 2,6 milioni di immobili, pari al 22%, ma solo fino al 2037.

Nel suo intervento odierno, Spaziani Testa si è detto insoddisfatto delle deroghe presentate. «Riteniamo queste eccezioni poca cosa rispetto all’impianto. Non sono dell’idea di discutere su anni, deroghe e spostamenti. Quello che contestiamo è l’impostazione in sé della proposta di direttiva che è quella di prevedere, per finalità che ci devono ancora essere chiarite, una imposizione, un obbligo, un intervento a gamba tesa su tutti gli immobili europei con delle indicazioni tassative, mentre si potrebbe, e si dovrebbe a nostro avviso, agire diversamente».

«Se tra i tanti obiettivi utili ai proprietari, ai paesi dell’Unione Europea, al pianeta - quest’ultimo in misura minore - c’è anche il risparmio energetico, ma ce ne sono altrettanti, se non molto più importanti come il miglioramento sismico, io credo che i paesi debbano avere la libertà di raggiungere questi obiettivi, magari su linee guida che ci dà anche l’Unione Europea, ma senza imposizioni così nette che, in particolare in un paese come l’Italia, provocano effetti devastanti».

«I lavori indotti non possono essere un argomento in un provvedimento del genere. Per non parlare delle risorse, che non ci saranno mai» ha proseguito il presidente di Confedilizia, citando il fallimento del Superbonus.

Spaziati Testa ha poi nuovamente sottolineato come la vera emergenza italiana non sia il risparmio energetico («L’Europa incide per meno dell’1% sulle emissioni di tutto il mondo»), ma il miglioramento sismico, che rischia di passare in secondo piano se questa direttiva dovesse procedere.

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