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I gesti di Papa Francesco: un'enciclica virtuale

Un Papa che, seduto su una sedia in piazza S.Pietro, confessa un giovane con lo sfondo della facciata della basilica vaticana. Lo stesso Papa che, nel suo primo viaggio apostolico, si reca nel maggio del 2013 sull'isola di Lampedusa per pregare sul tratto di mare dove sono morti, e continuano a morire, migliaia di persone in fuga da guerre, fame, persecuzioni; ma anche, il primo incontro a Cuba – tra gli ultimissimi Paesi ancora a regime comunista – tra il patriarca ortodosso russo e il pontefice romano, il primo dallo storico scisma d'Oriente del 1054.

E poi ancora l'abbraccio papale con un gruppo di ex sacerdoti sposati con mogli e figlie; le visite ai carcerati milanesi con i quali si intrattiene a pranzo e trascorre anche un momento di relax; l'invito rivolto a preti e uomini di Chiesa ad andare verso la gente sofferente “come un ospedale da campo” dopo una lunga battaglia, o l'invito al dialogo e all'abbattimento di muri e barriere, dando lui stesso l'esempio significativo allacciando una sincera e fruttuosa amicizia con il non credente Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica, al quale ha concesso una lunga serie di interviste (novità assoluta nel panorama ecclesiale di tutti i tempi) dedicate ai temi della politica, della religione e della società.

Parliamo di Papa Francesco, il primo pontefice argentino che in poco più di 4 anni e mezzo di pontificato ha colpito l'immaginario collettivo con una lunga serie di gesti, iniziative, prese di posizioni e modi del tutto differenti dai predecessori su come intendere la missione pastorale tra fedeli, credenti, non credenti, diversamente credenti.

Un modo tutto nuovo di concepire e vivere il pontificato (su cui non pochi puristi della tradizione ecclesiale non sono per niente teneri) che ha fornito lo spunto a Mimmo Muolo, giornalista vaticanista del quotidiano cattolico Avvenire, di scrivere un libro nel quale ipotizza, sul piano del tutto teorico che Papa Bergoglio, fin da quando ha messo piede in Vaticano alla guida della Chiesa universale, ha scritto, e continua a scrivere, una enciclica del tutto nuova, originale, dedicata, appunto ai suoi gesti più significativi.

Si tratta, ovviamente, per Bergoglio di una enciclica virtuale, non scritta, ma solo “rappresentata” come in un lungo documentario di cui si conosce l'inizio, ma non la fine, che va ad aggiungersi alle due vere encicliche scritte finora da Francesco, la prima, la Lumen Fidei, e la seconda, la Laudato sì sul tema dell'ambiente e della difesa del creato interamente ispirata all'insegnamento del S.Francesco protettore della terra come dono di Dio.

Titolo del libro, L'Enciclica dei gesti di papa Francesco (pubblicato dalle Edizioni Paoline). “Si tratta di un volume che racconta il pontificato del primo papa latino-americano attraverso il suo modo di agire e di mettersi in relazione con il mondo contemporaneo”, spiega Mimmo Muolo. L'idea originaria dell'opera gli è venuta sentendo parlare suor Maria Antonia Chinello, la prima a sostenere che “papa Francesco con la sua opera sta scrivendo l'enciclica dei gesti”.

Da qui, l'idea del libro nel quale l'autore descrive in maniera cronachistica e ragionata le più originali e nuove iniziative di papa Bergoglio attraverso la sua testimonianza diretta, il suo modo di incontrare le persone dentro e fuori il Vaticano. L'autore individua quattro ambiti entro i quali il papa ha “racchiuso” questa suo nuova enciclica virtuale: i gesti della carità e della misericordia (le visite ai sofferenti, ai carcerati, la lavanda dei piedi a profughi e immigrati); i gesti pastorali (l'indizione dell'Anno Santo straordinario della misericordia, il Sinodo sulla famiglia, i viaggi); i gesti della comunicazione (l'uso dei selfie, dei twitter letti da milioni di follower, le telefonate alle famiglie); e, infine, i gesti della quotidianità (la scelta di vivere nella comunità di Santa Marta invece che nel rinascimentale Palazzo Apostolico, la Messa quotidiana con relativa seguitissima omelia come un parroco “qualsiasi”).

Gesti, in definitiva, che forse fanno conoscere ancora più da vicino papa Francesco in tutta la sua semplicità, forza pastorale, attenzione paterna a poveri, persone semplici, ultimi. Merito non da poco per l'ultimo libro di Mimmo Muolo.

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