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L'appello dell'Onu: 'Fermate le violenze'

Le lacrime di una donna palestinesea. Gaza, 18 novembre 2012 (Credits: EPA/Ali Ali)


Bimbo palestinese nel quartiere di Al-Zaiton, nella Striscia di Gaza.18 novembre 2012 (Credits: EPA / Ali Ali)


Bimbo palestinese nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, novembre 2012 (Credits: EPA / Ali Ali)


La disperazione di un padre. Gaza,18 Novembre 2012 (Credits: EPA / Ali Ali)


Una donna palestinese fra le macerie della propria casa. Gaza, 18 npvembre 2012 (Credits: EPA / Ali Ali)


Un uomo regge il cadavere del fratellino. Gaza Strip, 18 Novembre 2012 (Credits: EPA / Ali Ali)


Due donne israeliane si abbracciano vicino ad un rifugio antiaereo a Kiryat Malachi, nel sud di Israele, il 15 novembre 2012 (Credits: EPA / Oliver Weiken)


Una donna palestinese accanto alla sua casa distrutta da un attacco aereo israeliano nella parte orientale della città di Gaza, 19 novembre 2012. (Credits: EPA / Mohammed Saber)


Bambini palestinesi fra le macerie di palazzi sventrati (Credits: EPA/ Ali  Ali)


Bambini palestinesi  feriti in un ospedale di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza (Credits: EPA / Ali Ali)


Bambini accanto al corpo di una ragazzina palestinese. Striscia di Gaza, 18 novembre 2012 (Credits: EPA / Mohammed Saber)


Uomini israeliani ultra-ortodossi aiutare una donna anziana nel sud della città israeliana di Ashdod, 17 novembre 2012 (Credits: EPA / Jim Hollander)


Un uomo anziano cerca riparo dietro un auto durante gli attacchi palestinesi. Tel Aviv, 18 November 2012 (Credits: EPA/ Gideon Marckowiz)


Un israeliano con i suoi due figli in un momento di preghiera. 15 novembre 2012 (Credits: EPA / JIM HOLLANDER


Donne israeliane ai Kiryat Malachai. 15 novembre 2012 (Credits: EPA / Jim Hollander)


Bambini, donne, vecchi, padri e madri che piangono i loro figli. Volti disperati. Volti di sofferenza, dolore, lutto. In queste foto tutta la disperazione e l'orrore di chi vive nell'inferno di Gaza. Palestinesi ed Israeliani, non fa differenza. Sono tutte vittime, innocenti, di un conflitto che sembra non avere mai fine

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