Economia
April 22 2013
Istituti finanziari e gruppi petroliferi dettano legge in quello che ormai è, a tutti gli effetti, un unico enorme mercato globale. È questa la fotografia che emerge da Forbes Global 2000 , la classifica delle duemila più potenti società quotate nel mondo che annovera 469 gruppi finanziari (nove in meno dello scorso anno) e 124 società petrolifere. La lista del magazine, giunta ormai al suo decimo appuntamento, utilizza quattro parametri per formare la graduatoria dei gruppi più influenti: fatturato, profitti, attività e capitalizzazione. Uno solo di questi elementi infatti non sarebbe sufficiente per evidenziare la potenza di un gruppo.
Le società presenti provengono da 63 Paesi (rispetto ai 51 del 2004, l'anno in cui è stata inaugurata la classifica), generano ricavi per 38 mila miliardi di dollari (+6% rispetto un anno fa) e utili per 2,43 mila miliardi, vantano una capitalizzazione complessiva di 39 mila miliardi (+7%) e danno impiego a 87 milioni di persone al mondo. La classifica di quest'anno annovera poi 162 nuovi ingressi di cui la maggior parte peraltro derivanti da scissioni (spin off) o da Ipo (matricole di Borsa).
Gli Usa rimangono il Paese più rappresentato con 543 presenze (19 in più rispetto al 2012), seguito dal Giappone (con 251 presenze) e dalla Cina (136). In aumento il peso di Singapore,Thailandia e Malesia. Le imprese di Italia, Spagna e Grecia portano invece i segni della recessione attraversata dai rispettivi Paesi. Il primo gruppo italiano in classifica,Eni, è solo al 30° posto. In tutto, Piazza Affari è rappresentata da 30 gruppi (a chiudere le fila della ridotta pattuglia è Italmobiliare al 1.925° posto) che mostrano un calo generalizzato su tutti e quattro i fronti presi in esame dalla classifica.
Nella top ten 2013 le sorprese non sono mancate. Anche per quanto riguarda il podio che ha visto, ancora una volta, l'affermazione della potenza economica di Pechino. Sono usciti infatti dalle prime dieci posizioni Wells Fargo e Petrobras, mentre hanno scalato i vertici due banche cinesi: China Construction Bank e Agricoltural Bank of China.