'Fenomenologia di Youporn' di Stefano Sgambati. Siamo tutti pornomani?

PornHub, Redtube, Youporn, Keezmovies, Tube8, SpankWire, ExtremeTube. Questo e molto altro è il mondo di PornMD. Una manna dal cielo per gli smanettoni (inteso non come “nerds”, sia ben chiaro).
Nulla ci sorprende più. O quasi. Forse ci faranno strabuzzare gli occhi i numeri dell’industria del porno, ma ancor di più il servizio che PornMD ha messo a punto per mostrare le keyword più digitate (in continua evoluzione e in tempo reale, ovviamente): il LIve Search Stream.

Un esempio mentre sto scrivendo: vedo scorrere parole come sex club, leather guy, please fuck me, ass casting, milf milking cock, lesbian babysitter e così a seguire. I video dedicati sono molto più eloquenti di certe terminologie.

Insomma, una cliccata per ogni piacere. Chiamatale perversioni, chiamatele preferenze, il mondo del porno è sempre sulla cresta dell’onda.
Tanto che Stefano Sgambati ne ha fatto una dissertazione: Fenomenologia di Youporn (Miraggi edizioni ), in cui si domanda com’è cambiato il rapporto con il sesso virtuale, dai giornaletti alla rete. Perché niente come internet ha cambiato il sesso negli ultimi dieci anni, nemmeno la religione cattolica.

Dal primo porno amatoriale (ve la ricordate Chiara da Perugia?) al video hard di Belen Rodriguez (l'ex-fidanzato argentino, un gentleman d’altri tempi) si è assistito ad una vera e propria escalation senza freni (inibitori, naturalmente).

Il libro.
Ormai siamo abituati alla virtualità, ai rapporti umani via social network, via chat. Ma come è cambiato il rapporto con il sesso virtuale? La tecnologia ha liberato un oceano di materiale, potenzialmente infinito per quantità e scelta di generi. E tutto, o quasi, gratis. Tutto è lì, sempre disponibile, sui nostri schermi, sui nostri iPad e smartphone, nelle nostre camerette di adulti di tutte le età. Questa estrema accessibilità ha reso tutto normale, cambia le abitudini, specialmente dei più giovani, nati con la rete. Cambia l’immaginario di tutti, e può sfociare in dipendenza, in patologia, in consumo compulsivo da curare.

La verve di Sgambati e degli altri scrittori che ha coinvolto, da Enrico Remmert agli special guests come Carolina Cutolo, e Gaja Cenciarelli, ma anche Roberto Moroni, ci impediscono di prenderci troppo sul serio, anche se le riflessioni proposte, sul sesso e sulla sua rappresentazione, sono ricche di riferimenti alti, a partire da Umberto Eco, a cui si ispira il titolo del libro (Fenomenologia di Mike Bongiorno).

Il libro ripercorre alcune tappe di questa liberazione della pornografia attraverso il mouse, e ci porta dritto al punto, pur senza azzardare alcun giudizio morale: una fotografia molto divertita del genere umano, solo davanti a uno schermo azzurrino, alle prese con la (magra) consolazione di se stesso. Ma senza rimorsi, rimpianti e sensi di colpa. Siamo tutti pornomani?

Fenomenologia di Youporn
di Stefano Sgambati
Miraggi edizioni, 2012
(144 pagine)

@violablanca

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