Eternit, il processo passa alla Corte Costituzionale

Finisce alla Corte Costituzionale il processo Eternit bis. Il giudice dell'udienza preliminare, Federica Bompieri, ha sollevato una questione di costituzionalità. Il processo, dunque, verrà interrotto in attesa di una pronuncia della Consulta.

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Oggi, a Torino, il gup avrebbe dovuto decidere se accogliere la richiesta dell'accusa formata (i pm della procura di Torino Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace) di condannare Stephan Schmidheiny per omicidio volontario. Sono 258 i casi di morte contestati a Schmidheiny nell'inchiesta Eternit-bis. Le vittime sono decedute per mesotelioma pleurico dal 1989 ad oggi. Sessantasei sono ex lavoratori degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato e Cavagnolo.

La questione sollevata dal giudice riguarda il "ne bis in idem", principio in base al quale non si può essere processati due volte per lo stesso fatto. L'imputato era stato prosciolto per prescrizione da una precedente accusa di disastro ambientale doloso.

Pietro Condello Ex operaio ETERNIT mostra l'ex Area dello stabilimento durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un momento della giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato a seguito della sentenza della Cassazione, Torino, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Pietro Condello Ex operaio ETERNIT mostra l'ex Area dello stabilimento durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Titti Palazzetti Sindaco di Casale Monferrato durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un momento della giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato a seguito della sentenza della Cassazione, Torino, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un momento della giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato a seguito della sentenza della Cassazione, Torino, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un momento della giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato a seguito della sentenza della Cassazione, Torino, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un momento della giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato a seguito della sentenza della Cassazione, Torino, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Pietro Condello Ex operaio ETERNIT mostra l'ex Area dello stabilimento durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Pietro Condello Ex operaio ETERNIT mostra l'ex Area dello stabilimento, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Ex Area dello stabilimento ETERNIT durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Pietro Condello Ex operaio ETERNIT mostra l'ex Area dello stabilimento durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Titti Palazzetti Sindaco di Casale Monferrato durante la giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato per la sentenza della Cassazione che ha seppellito con la prescrizione il reato di disastro ambientale doloso con il quale la Procura di Torino aveva mandato sotto processo il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 20 Novembre 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Giornata di lutto cittadino indetto dal Comune di Casale Monferrato ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Alcuni minatori francesi in maschera solidarizzano con i manifestanti e familiari delle vittime dell'amianto dei quattro stabilimenti italiani della multinazionale Eternit, prima dell'ingresso in Corte di Cassazione per assistere all'udienza in Aula Magna del maxi-processo per la morte di circa due mila persone uccise dall'amianto, soprattutto in Piemonte, ma anche in Emilia-Romagna e in Campania, Roma, 19 novembre 2014. ANSA / RICCARDO ANTIMIANI
Manifestanti e familiari delle vittime dell'amianto dei quattro stabilimenti italiani della multinazionale Eternit davanti alla Corte di Cassazione, Roma, 19 novembre 2014. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
"Eternit, ingiustizia è fatta": così i familiari delle vittime hanno scritto su uno striscione davanti alla Cassazione ANSA/MARGHERITA NANETTI

I pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace sono convinti che l'elvetico, pur conoscendo il problema, fece poco o nulla per modificare le "enormemente nocive condizioni di polverosita'" nelle fabbriche. E portò avanti "una politica aziendale" che provocò una "immane esposizione ad amianto di lavoratori e cittadini". Il tutto per "mero fine di lucro". Con il contorno supplementare di una "sistematica e prolungata campagna di disinformazione". (ANSA)

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