Campo migranti di Idomeni, Grecia
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L'emergenza immigrazione e l'Europa nelle mani di Angela Merkel

Angela Merkel, sconfitta ma non domata, conferma che non cambierà linea sugli immigrati. E questa è oggettivamente una buona notizia per l’Italia, perché significa che Berlino continuerà a sostenere la necessità di una ripartizione equa dei profughi tra tutti i paesi europei, e una politica sull’immigrazione che non isoli la Grecia e l’Italia, paesi in prima linea sul fronte migratorio.

Bisognerebbe inoltre ridimensionare la ridda di analisi pessimistiche sulle conseguenze dell’avanzata della destra anti-immigrati in Germania. Frauke Petry, l’anti-Merkel leader del partito che ha ottenuto risultati a due cifre nelle consultazioni locali di questi giorni, non ha fatto altro che opportunisticamente cavalcare le paure dei tedeschi per quella che è stata percepita come una “invasione” mal gestita. Non è ancora, la Petry, un’attendibile candidata a vincere le elezioni al Bundestag e quindi a guidare la Germania.

- LEGGI QUI: Chi è Frauke Petry, leader dei conservatori tedeschi

In concreto: la rotta balcanica si è sostituita a quella mediterranea, ma in questo mutamento di rotta i migranti hanno conservato la meta di sempre, cioè il Nord Europa, in particolare la Germania.

- LEGGI ANCHE: Emergenza sulla rotta balcanica

La promessa di Angela, figlia della Germania dell’Est dove per migrare da una parte all’altra del paese spezzato in due dalla storia (e dai propri tragici errori) si rischiava di essere uccisi sotto il Muro, dimostra che il continente non ha altri leader che lei, in questo momento: vuoi per la forza del paese che la sostiene, vuoi per la tenacia delle sue scelte, soprattutto quelle meno popolari.

La tragedia dei migrandi al confine tra Macedonia e Grecia

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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016

La tragedia dei migrandi al confine tra Macedonia e Grecia

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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016

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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016

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Migranti in fuga dal campo di Idomeni attraversano un fiume per aggirare la frontiera verso la Macedonia dalla Grecia - 14 marzo 2016

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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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12 marzo 2016. A woman stands near a tent in a makeshift camp at the Greek-Macedonian border, on March 12, 2016, near the Greek village of Idomeni, where thousands of refugees and migrants are stranded by the Balkan border blockade. More than 14,000 mainly Syrian and Iraqi refugees including many children are camped out at the squalid camp where they have been stranded by Skopje's decision to close the frontier. Days of heavy rain have turned Greece's Idomeni border camp into a foul-smelling bog, exposing migrant children to raw sewage, noxious fumes and bitter cold, with aid workers describing conditions as "critical".

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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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13 marzo 2016. Un momento della marcia di protesta organizzata dai migranti per chiedere l'apertura del confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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13 marzo 2016. Un gruppo di rifugiati cammina sotto la pioggia verso il confine tra Grecia e Macedonia, presso il campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni.

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12 marzo 2016. Una bambina tra le braccia della madre mostra un cartello su cui si legge "Siamo fuggiti dalla morte", durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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12 marzo 2016. Dei bambini sdraiati sui binari ferroviari mostrano cartelli su cui si legge "Aprite la frontiera" durante una manifestazione nei pressi del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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12 marzo 2016. Un bambino seduto in una tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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12 marzo 2016. Dei bambini camminano con del pane nelle mani nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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11 marzo 2016. Dei rifugiati si fanno tagliare i capelli tra le tende del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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11 marzo 2016. I migranti ricevono dei pacchi di cibo donati dalla popolazione greca, distribuiti nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Un bambino cammina sotto la pioggia nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. Vita quotidiana nell'attesa nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. Un bambino seduto in un cartone mentre la madre cerca di tenere acceso un fuoco nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. Un bambino dorme vicino ai binati della linea ferroviaria nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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11 marzo 2016. Una veduta aerea del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Dei bambini si aiutano a superare una pozzanghera nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Tende da campeggio nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Una donna con il figlio all'interno di una tenda da campeggio nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. Una famiglia seduta intorno a un falò nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. Un ragazzo gioca in una pozzanghera nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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7 marzo 2016. Rifugiati e migranti in attesa sotto la pioggia nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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7 marzo 2016. Una bambina gioca con un hula hoop nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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7 marzo 2016. Un uomo tiene in braccio il figlio nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Una bambina cammina in mezzo al fango tra le tende del campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Un bambino sbircia fuori dalla sua tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Panni stesi ad asciugare accanto a un falò, dopo la pioggia, nel campo temporaneo per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Migranti in coda per il cibo all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Una donna tiene in braccio il figlio nel campo di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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10 marzo 2016. Un bambino sbircia fuori dalla sua tenda nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Un uomo cammina in mezzo al fango tra le tende del campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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9 marzo 2016. Migranti in coda sotto la pioggia per la distribuzione della zuppa, nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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8 marzo 2016. A picture taken on March 8, 2016 shows a coat hanging on the razor-topped fence dividing the Greek-Macedonian border near the Greek village of Idomeni where thousands of refugees and migrants are stranded. European Union leaders on March 7 hailed a "breakthrough" in talks with Turkey on a deal to curb the migrant crisis but delayed a decision until a summit next week to flesh out the details of Ankara's new demands. More than one million refugees and migrants have arrived in Europe since the start of 2015 -- the majority fleeing the war in Syria -- with nearly 4,000 dying while crossing the Mediterranean.

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8 marzo 2016. Un ragazzo nella nebbia all'alba, tra le tende campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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6 marzo 2016. Due uomini appoggiati alla barriere di filo spinato che separa il confine tra Grecia e Macedonia, dove sorge il campo rifugiati e migranti di Idomeni.

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7 marzo 2016. Bambini tra le tende nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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7 marzo 2016. Una bambina lungo i binari ferroviari nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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6 marzo 2016. Una bambina siriana sorride dalla sua tenda nel campo rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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6 marzo 2016. Un giocoliere si esibisce per i bambini all'interno del campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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5 marzo 2016. Una famiglia prepara la cena intorno a un fuoco nel campo di transito per rifugiati e migranti di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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5 marzo 2016. Bambini e adulti rifugiati riuniti intorno a un camioncino sulla cui facciata vengono proiettati dei cartoni animati, nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. Da che Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le frontiere di accesso all'Unione Europea, decine di migliaia di profughi attendono qui di poter varcare i confini. La Grecia stima che oltre 25.000 migranti siano presenti sul suo territorio, più della metà dei quali si trova a Idomeni.

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10 marzo 2016. Un rifugiato porta in braccio il figlio sotto la pioggia campo di transito per rifugiati di Idomeni, in Grecia, sul confine con la Macedonia.

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6 marzo 2016. Un gruppo di uomini si contendono pezzi di legna da ardere portati da un camion nel campo campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia. I medici presenti nel campo hanno messo in guardia sulle condizioni di pericolo, sopratutto per i bambini, che rischiano di morire per ipotermia.

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7 marzo 2016. Un bambino in mezzo al filo spinato della barriera creata per fermare i migranti presso il villaggio di Idomeni, tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di profughi attendono di poter varcare i confini ed entrare nell'Unione Europea.

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10 marzo 2016. Una famiglia di rifugiati si riscalda intorno a un fuoco nel campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di profughi attendono di poter varcare i confini da che Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le frontiere di accesso all'Unione Europea. La Grecia stima che oltre 25.000 migranti siano presenti sul suo territorio, più della metà dei quali si trova a Idomeni.

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2 marzo 2016. Una donna tiene in braccio un bambino nel campo migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, dove decine di migliaia di migranti e rifugiati si accalcano da che sono stati chiusi i confini ta Austria e Stati balcanici.

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1° marzo 2016. Un uomo cammina con la sua bambina vicino al campo di raccolta rifugiati di Idomeni, in Grecia, al confine con la Macedonia

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1° marzo 2016. Una famiglia di migranti si riscalda accanto a un fuoco tra le tende del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

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1° marzo 2016. Un ragazzo guarda attraverso una barriera di rete metallica e filo spinato nei pressi del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

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1° marzo 2016. Una famiglia di migranti in cammino verso il confine tra Grecia e Macedonia, nei pressi del campo di transito di Idomeni.

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1° marzo 2016. Una famiglia di rifugiati si riscalda attorno a un fuoco tra le tende del campo di transito per migranti di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia,

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1° marzo 2016. Una donna pettina un bambino dentro a una tenda del campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

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1° marzo 2016. Una donna con il figlio in braccio fuori da una tenda nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

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29 febbraio 2016. Bambini e adulti fanno ritorno con della legna nel campo di transito di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

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29 febbraio 2016. Un migrante allunga il braccio verso la barriera eretta a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia.

Il nuovo asse Roma-Berlino
Sull’immigrazione si è cementato un nuovo asse tra Roma e Berlino, che va oltre il dilemma amletico tra austerità e crescita e impegna i valori che sono alla base del concetto stesso di Europa: libertà, solidarietà, umanità. Ma anche al di là dei valori, quello che è in ballo nella gestione dei flussi migratori è la capacità dell’Unione europea di conciliare quei valori con la realtà di governo.

In questo, non c’è differenza di fondo tra l’incompetenza dimostrata dagli europei nelle politiche dell’immigrazione e l’incapacità di costruire una politica comune degli esteri e della sicurezza. Il fallimento in Libia, per esempio, ha scoperchiato il vaso di Pandora africano e oggi il panorama di un continente che precipita ogni giorno di più in un abisso di ferocia e caos politico, rispecchia tutte le debolezze dell’Europa: ne è una prova l’ordine sparso col quale le singole nazioni europee si affannano a difendere ciascuna i propri interessi attraverso operazioni “speciali”, ossia dispiegamenti clandestini limitati al sostegno di singole fazioni e senza alcuna cornice di strategia condivisa.

Il disimpegno della Merkel dalla guerra in Libia nel 2011, significativo almeno quanto la contrarietà italiana all’avventurismo sconsiderato ed egoistico di Francia e Gran Bretagna, dimostrò pure in quella occasione una capacità di leadership e autonomia della Cancelliera. L’isolamento della Merkel sull’immigrazione oggi, non toglie che la sua posizione sia, anche in questo caso, quella giusta. E l’Italia è ancora una volta con la Germania.

Il consenso moderato da recuperare
È però anche vero che non serve gridare al “populismo”, perché leadership e democrazia si coniugano proprio nell’aderenza al sentire popolare e se c’è spazio per un “populismo” significa che c’è un distacco delle forze di governo e dei leader dal “popolo”. Quindi, la nuova destra tedesca non va demonizzata, va compresa. Il consenso moderato va recuperato con il buon governo (soprattutto delle emergenze).

L’Europa dia prova, finalmente, d’esser capace di difendere l’interesse comune dei cittadini europei.
L’Europa non è mai stata, se non negli ultimi decenni, un continente di pace. Nessuno può escludere che la violenza si riprenda la scena.

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