Economia, tutte le sorprese del 2014

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Il mercato globale attraverserà due fasi molto diverse. I primi mesi dell'anno saranno durissimi, quando una serie di problemi politici e geopolitici finiranno col limitare moltissimo la crescita. Nel medio periodo, però, tutto si sistemerà, e i rendimenti complessivi dovrebbero registrare un aumento del 20 per cento.


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I passi avanti dell'economia americana permetteranno anche al dollaro di rafforzarsi rispetto a euro e yen. Dovrebbe quindi diventare possibile scambiare un euro con 1.25 dollari e comprare con un dollaro circa 120 yen. Al momento i cambi sono di 1.35 dollari per un euro, e 101 yen per un dollaro.


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Il premier giapponese Shinzo Abe

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Da quando la Cina ha deciso di fare in modo che siano i consumi interni a trainare la crescita, il Gdp si è stabilizzato su un tasso del 6 per cento. Nel breve periodo la situazione non migliorerà, perché il riassestamento di cui l'economia nazionale ha bisogno potrà essere completato solo in un'ottica di lungo periodo. Per questo le autorità continuano a ripetere alla popolazione di avere pazienza e fidarsi di loro. Ma è difficile prevedere fino a che punto i cinesi continueranno ad essere disposti a farlo.


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Gli investimenti nei mercati emergenti sono diventati sempre più problematici e dall'esito incerto. Va un po' meglio in Messico e Corea del Sud, per ragioni sia di leadership che stabilità nei tassi di crescita. Ma fino a quando potrà durare?


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A dispetto dell'aumento della produzione statunitense, il prezzo dl petrolio continua a rimanere alto. Questo perché gli emergenti continuano a consumare molto di più di quanto sia stato possibile risparmiare in occidente grazie al calo dei consumi e alle attività di sensibilizzazione verde.


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Da quando anche gli emergenti hanno registrato un netto miglioramento nella qualità della vita e le loro economie sono diventate progressivamente più consumistiche, i prezzi dei generi alimentari hanno ricominciato ad aumentare.


Byron Wien, analista strategico di Morgan Stanley, ha raccontato a Forbes di essere convinto che il 2014 sarà un anno di sorprese. E in effetti, anche se è iniziato da poco più di una manciata di settimane, gli sviluppi economici registrati nel mese di gennaio sono un po' preoccupanti. O meglio, in realtà dimostrano che gli equilibri finanziari del pianeta si stanno di nuovo modificando, che gli strascichi della grande crisi non saranno più l'unica variabile-problema al centro dell'attenzione, e che gli emergenti potrebbero smettere di emergere. Con qualche eccezione.

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