E.T.: l'Italia raccontata da Pif

Si chiama Caro marziano il programma basato su minireportage di 12 minuti con cui Pif entra ufficialmente a Raitre dopo una serie di estemporanee incursioni in altre reti della tv pubblica (Sanremo e Sanromolo, la voce narrante di La mafia uccide solo d’estate e I provinciali di Radiodue).

"Lo considero il mio primo vero programma in Rai" ha spiegato Pif in conferenza stampa "soprattutto perché mi misurerò ogni sera con il quotidiano, per un totale di 38 puntate (dal lunedì al venerdì alle 20,30 ndr)".

L’idea di Pif, che ha scritto con Luca Monarca il programma prodotto da Wildside, è quella di raccontare l’Italia di oggi e del passato recente come lo si farebbe "con un marziano che non sa nulla di noi, o con un turista straniero che viene a trovarci per la prima volta".

Ogni puntata  inizierà con il racconto di un pianeta Terra ormai deserto, su cui approdano forme di vita aliene, che, tra le altre cose, trovano le puntate di un antico programma tv, pensato proprio per raccontare a loro, ai marziani, il nostro mondo e i suoi abitanti e le esperienze che andrebbero preservate per descrivere un’epoca.

Ogni puntata è costruita come una videolettera nella quale il protagonista si racconta. L’apertura, il 3 maggio sarà molto forte. Si parlerà di mafia, il cavallo di battaglia di Pif: in video con lui ci sarà Margherita Asta che racconterà la drammatica storia di sua madre e dei suoi fratelli gemelli di 6 anni uccisi nel 1985 da un attentato dinamitardo che puntava a far esplodere l’auto di Carlo Palermo.

Il magistrato  si salvò perché sulla strada di Pizzolungo quella mattina tra l’autobomba e l’auto di Palermo passò, fatalmente, quella di Barbara Asta che portava a scuola i due gemellini.

Non tutte le puntate saranno di denuncia. Il programma punta a raccontare l’Italia anche con storie più leggere: così, insieme a un reportage di Pif e Lirio Abbate sui luoghi romani di Fabrizio Carminati (il benzinaio punto di snodo di Mafia capitale, la sua panchina...) ci sarà la puntata dedicata al food designer che cucina con una motosega e altri strumenti non convenzionali, e quella sulla ragazza etiope che alleva capre in Trentino.

"Ogni sera ci saranno dei racconti che dicono chi siamo, piccole e grandi storie, tutte unite da un filo rosso che è lo sguardo di Pif, uno sguardo poetico e impegnato" ha spiegato Daria Bignardi, direttore di Raitre.

Fierissima perché aveva puntato su Pif dall’inizio del suo mandato a Raitre. E ora ce l’ha fatta.

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