(iStock)
Moda

Dieci brand sostenibili per celebrare l'Earth Day

La Giornata della Terra — spesso indicata con la terminologia inglese di Earth Day — è una celebrazione annuale che si tiene il 22 aprile per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della protezione dell'ambiente e della promozione della sostenibilità.

Considerata una delle più grandi manifestazioni ambientali al mondo e coinvolge milioni di persone in tutto il globo, nasce nel 1970, quando il senatore statunitense Gaylord Nelson decise di dare vita a un'ampia mobilitazione per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo ai problemi ambientali, in risposta ai gravi effetti dell'inquinamento e della distruzione ambientale.

La moda è ancora una volta protagonista dell'Earth Day attraverso i brand che hanno fatto della sostenibilità il loro core business e le aziende che guardano a un futuro green. Scopriamoli insieme.


ECOALF

Negli ultimi 15 anni, la missione di Ecoalf è cresciuta fino a rappresentare molto di più dell’utilizzo di materiali riciclati.

Ecoalf guida una rivoluzione, dimostrando a una delle industrie più inquinanti del mondo che le decisioni che fanno bene al pianeta sono anche positive a lungo termine per le aziende stesse.

Il brand ha infatti riciclato più di 300 milioni di bottiglie di plastica, risparmiato oltre 54 miliardi di litri d’acqua, riducendo le emissioni di CO2 du 12.500 tonnellate e rimuovendo di 1.700 tonnellate di rifiuti dal fondo dei mari grazie ai 4.000 pescatori che collaborano con il progetto Upcycling the Oceans.


THEMOIRÈ

Themoirè, il marchio milanese di borse vegane 100% Made in Italy riconosciuto a livello internazionale per i forti valori di responsabilità ambientale e sociale, in occasione dell’Earth Day lancia le sneakers Aura.

Ispirate alla Dea del vento nella mitologia greca, le calzature sono realizzate in kapok, tessuto cellulosico naturale, e cotone organico, con una particolare suola esterna con flakes di gomma riciclata.

L’attenzione sul concetto di creatività responsabile e continua ricerca in termini di soluzioni innovative, ha portato il brand a impiegare negli anni materiali green ottenuti nel pieno rispetto della natura.

Il kapok è infatti una fibra estremamente leggera e liscia ricavata dai frutti dell’albero della Ciba, pianta originaria delle foreste pluviali dell'America del Sud, dell'Africa occidentale e dell'Asia sud-orientale. É inoltre un materiale biodegradabile che rende la tomaia traspirante e allo stesso tempo idrorepellente.


NORT BEACHWEAR

Nort Beachwear è un marchio ecosostenibile di swimwear e leisurewear fondato nel 2020 dai fratelli Marinicol e Francesco Tronelli, tra i colori della Costa Smeralda.

Il brand utilizza tessuti ultraleggeri e adattabili a qualsiasi bodyshape, i tessuti provengono da materiali 100% riciclati, rigenerati e sono certificati Oeko-Tex Standard 100. I colori delle loro collezioni si ispirano alla natura in tutte le sue sfumature, sia nei toni caldi che richiamano la Terra che nei toni freddi in sintonia con il mare.

Sostenibile anche il packaking, che limita l’uso della plastica, così come la filiera produttiva, che avviene esclusivamente in Italia, con laboratori in Campania, Puglia e Lazio.


ARENA

In occasione dell'Earth Day, Arena promuove il modello ispirato ai colori della terra e realizzato con l’innovativo tessuto MaxLife Eco, 100% resistente all’acqua clorata, con almeno il 50% di poliestere riciclato derivato da bottiglie di plastica e prodotto adottando un approccio di economia circolare che aiuta a risparmiare energia, limita le emissioni di CO2 e riduce al minimo l’uso di acqua durante il processo.

Con la sua campagna «Planet Water», Arena continua inoltre a sostenere l’ambiente: un’idea che prende forma su tutti i modelli swimwear, caratterizzati da tessuti di alta qualità e realizzati con materie prime riciclate provenienti da produttori italiani all’avanguardia.


DOCKSTEPS

Docksteps, brand italiano di calzature, si impegna a sostenere i volontari di Legambiente durante l’Earth Day 2024. In questo contesto, il brand ha deciso di contribuire fornendo calzature appositamente selezionate per i volontari che parteciperanno all'evento.

L'obiettivo principale di questa iniziativa è la tutela e la conservazione dell'ambiente, in particolare attraverso l'aiuto alla manutenzione del Parco "Martin Lutero" a Bergamo.

Quest'area verde, nota anche come Trucca, rappresenta un importante polmone verde all'interno della città. Durante la giornata, i volontari si dedicheranno a varie attività di manutenzione all'interno del parco, tra cui la cura dei tavoli, delle panchine e delle recinzioni.

Questo impegno concreto mira a preservare e migliorare la qualità di uno spazio naturale di grande valore per la comunità locale.


BALDININI X ACBC

Baldinini rinnova la partnership con ACBC, prima ed unica B Corp italiana nel mondo delle calzature esperta nella progettazione e nella produzione di scarpe sostenibili.

Dopo il lancio della collab nella stagione invernale, la collezione primavera estate 2024 (disponibile dal 22 aprile, Earth Day) si compone di quattro nuovi modelli, due uomo e due donna, in svariate combinazione colore realizzati in materiali responsabili e certificati, riciclati pre e post consumo, animal free e scelti per ridurre al minimo l’impatto di CO2 sull’ambiente.

Il lancio sarà supportato dalla campagna “Shaped by the Elements”, incentrata sulla forza dei quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco.


FESTA FORESTA

Festa Foresta, brand italiano di beachwear, underwear ed easywear, da poco diventato Società Benedit, nasce nel 2020 dalla mente creativa di Laura Zura - Puntaroni.

Tutti i pezzi di Festa Foresta sono realizzati o con l’utilizzo di filati riciclati, recuperati da materiali di scarto come reti da pesca, o prodotti con filati e fibre a biodegradabilità accelerata, pensati per non essere d’impatto sull’ambiente una volta terminato il loro ciclo di utilizzo.

Festa Foresta si serve di una comunicazione trasparente volta a evitare meccanismi consumistici e a trasmettere messaggi di body neutrality e positivity che non creino disagio psicologico o bisogno all’acquisto compulsivo nel cliente.


IKA JANE

Ika Jane, fondato da Micaela Miljian Savoldelli, emerge come un esempio fulgido di come la moda possa coniugare stile, etica e sostenibilità. Ogni aspetto del brand, dalla creazione alla produzione, è intriso di un profondo rispetto per il pianeta e per le persone che lo abitano.

Realizzate interamente a mano a Bali da un team esclusivamente femminile, le capsule collection di Ika Jane sono un tributo all'artigianato, alla diversità e alla sostenibilità.

Il processo produttivo è guidato da standard etici elevati, che comprendono l'uso di materiali naturali, tinture certificate Oeko-Tex, stampe eco-digitali per minimizzare lo spreco di tessuto e l'uso dell'acqua, e l'impiego di cotone organico certificato GOTS e fibra di canapa, riconosciuta come una delle opzioni più sostenibili disponibili.

Questo impegno per la sostenibilità si estende oltre i materiali, con una produzione attenta all'impatto ambientale e sociale dei capi.


SHAFT JEANS

Shaft Jeans, il brand di premium denim made in Italy guidato dai gemelli Letizia e Lorenzo Palchetti Tosi, propone una capsule in denim organico, composta dai loro modelli più iconici tutti realizzati in cotone organico certificato GOTS.

Il Global Organic Textile Standard è riconosciuto come il più importante standard internazionale per la certificazione dei prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica.

Inoltre i lavaggi di questi jeans sono realizzati con tecniche a basso impatto ambientale e con un limitato uso di acqua e di energia elettrica.


TOMBOLINI

Tombolini, che nel 2024 festeggerà 60 anni di attività, sta completando il revamp della sede in ottica green, preparando l’assunzione di nuovi dipendenti, a conferma del legame con il territorio e dell’investimento sul capitale umano.

Inoltre, in occasione della Giornata della Terra, porta avanti il progetto Zero Impact che mira alla salvaguardia del pianeta utilizzando tecniche produttive avanzate che limitano i consumi di acqua e CO2. Giacche realizzate con filati organici, biodegradabili e tessuti RYC.

I capispalla utilizzano una minore quantità di acqua (e di Co2) sia in fase di produzione che una volta acquistata perché è lavabile in lavatrice a 30 gradi e, stesa ad asciugare, mantiene la sua forma originaria.

Sempre più italiani scelgono di acquistare second hand

L’ultima tendenza della moda sostenibile ha un nome: second hand.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Second Hand Economy, condotto da BVA Doxa per Subito, la compravendita di usato è passata da un comportamento minoritario e funzionale a un vero e proprio trend consolidato, con risultati in crescita per tutti i principali parametri presi in analisi.

Se infatti nel 2014 la second hand era ancora vissuta con pregiudizio dagli italiani che la praticavano in caso di necessità, nel 2023 si è affermata definitivamente come comportamento di acquisto consolidato per il 61% di chi la pratica, per cui rappresenta la prima scelta per ogni tipologia di necessità. In crescita anche la frequenza di acquisto (il 76% degli acquirenti e il 71% dei venditori ha dichiarato infatti di fare second hand almeno due volte all’anno) così come il numero di oggetti acquistati o venduti (per l’81% pari o maggiore rispetto all’anno precedente), per un volume d’affari complessivo generato pari ai 26 miliardi di euro (+44% rispetto al primo anno di rilevazione), ovvero l’1,3% del PIL nazionale.

«In questi dieci anni l’Osservatorio Second Hand Economy ha mappato il mercato dell’usato in Italia, quantificando per la prima volta il suo valore economico, ma anche raccontando le caratteristiche e i mutamenti di questa forma di economia circolare che è ormai una scelta consapevole e di valore», ha raccontato Giuseppe Pasceri, CEO di Subito.

Gli italiani che oggi decidono di acquistare usato hanno raggiunto i 26 milioni (contro i 19 del 2014) trovando nella Generazione Z un cluster particolarmente appassionato che rappresenta l’88% del totale. Il fattore generazionale, insieme alla crescente digitalizzazione dell’approccio ai consumi, è direttamente proporzionale alla crescita della dimensione del mercato pre-loved, dove l’online oggi rappresenta il canale preferenziale per il 63% degli intervistati e genera il 50% del valore economico complessivo del settore.

Il risparmio resta stabilmente il primo driver d’acquisto, mentre per quanto riguarda la vendita gli intervistati mettono al primo posto la necessità di fare spazio (77%) ma anche di voler dare nuova vita agli oggetti, evitando sprechi (36%).

«Accanto all’impatto economico, è sempre più rilevante quello ambientale: il 58% degli oggetti acquistati usati viene poi rivenduto, regalato o donato, innescando un circolo virtuoso che prolunga ulteriormente la loro vita», ha proseguito Pasceri. «Dato che fa ancora più effetto se paragonato al comportamento di chi non fa second hand, che nel 42% dei casi butta ciò che non usa più, anche se ancora in buono stato. Uno spreco, ma anche un costo in termini ambientali a carico del pianeta e della collettività».

YOU MAY ALSO LIKE