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Davide Righi uccise un tassista a Milano, condannato a 10 anni

Davide Guglielmo Righi è stato condannato a 10 anni dalla prima Corte d'Assise di Milano.
Era accusato di omicidio preterintenzionale per aver ucciso un tassista, Alfredo Famoso, 65 anni, a Milano, il 23 febbraio 2014.

La circostanza dell'omicidio viene rubricata dalle cronache come "lite di viabilità". Quelle liti, in sostanza, che negli anni '70 le pagine de La Notte raccontavano come sanguinosi scontri all'arma bianca - di solito un cacciavite - per un sorpasso azzardato con relative corna mostrate al superato o per un parcheggio conteso.

Bottiglie di acqua minerale
In questo caso niente cacciavite. Il primo oggetto dell'aggressione è stata una confezione di quattro bottiglie di acqua minerale scagliate da Righi contro l'auto del tassista Famoso perché questi non si era fermato alle strisce pedonali in via Morgagni (pochissimi a Milano si fermano sulle strisce pedonali, in effetti).
Il riassunto di una sequenza di violenza improvvisa che a volte finisce con un morto. E il più delle volte invece, il finale tragico resta una possibilità inespressa, che ci viene risparmiata.

Aggressione, gravissimo trauma cranico
Righi, iscritto alla cronaca come "consulente informatico" era con la sua compagna, incinta di nove mesi. Dopo le bottiglie contro la macchina, quando il tassista è sceso, Righi ha mostrato tutta la sua rabbia, la sua forza, il suo risentimento e il suo machismo ri-lanciando la confezione d'acqua contro il volto del tassista.
Famoso è morto per "un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a terra", come recita la ricostruzione del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del pm di Milano Maria Teresa Latella.

Eccesso colposo di legittima difesa
L'accusa di omicidio preterintenzionale contestata dalla Procura ha retto, mentre la difesa, con in legale Isabella Giuffrida, chiedeva che venisse riconosciuto l'eccesso colposo in legittima difesa, dato che l'imputato ha raccontato che il tassista era "tracotante" e che lui aveva reagito a un'aggressione.

La Procura, invece, sulla base dei racconti dei testimoni e delle indagini, ha ricostruito che non c'e' stata alcuna colluttazione tra i due. Il 27 febbraio scorso, il gip di Milano Gianfranco Criscione aveva disposto la scarcerazione di Righi (che da allora è agli arresti domiciliari) riqualificando il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.

I giudici hanno riconosciuto provvisionali di risarcimento alla moglie della vittima (100mila euro), ai due figli (80mila euro a testa), ai due fratelli (30mila euro a testa). Alla Asl di Milano è andato un risarcimento di 12mila euro. Le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni.

E i futili motivi? E la crudeltà?
Per i familiari di Alfredo Famoso, i 10 anni di condanna inflitti a Righi sono una pena "troppo bassa". Lo ha spiegato il legale di parte civile, l'avvocato Danilo La Monaca. Il legale, infatti, aveva chiesto ai giudici di applicare oltre alle aggravanti dei futili motivi e della recidiva anche quella della crudeltà, mentre la Corte ha cancellato tutte le aggravanti contestate.

Inoltre, secondo la parte civile, poteva essere presa in considerazione anche l'ipotesi dell'omicidio volontario con dolo eventuale. La Corte, invece, come ha chiarito l'avvocato, ha condannato l'imputato "al minimo della pena" per l'accusa contestata.

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