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ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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La Corte Europea accoglie il ricorso di Berlusconi

Dopo una serie di bocciature, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso di trattare almeno uno (leggi quidei ricorsi presentati dalla difesa di Silvio Berlusconi dopo la condanna definitiva per frode fiscale del 1° agosto 2013 che ha imposto al leader di Forza Italia il divieto di candidarsi in ogni tipo di elezione. E ha deciso di analizzare proprio il principale, quello «per la violazione delle regole del giusto processo».

In una lettera inviata ai difensori di Berlusconi, la Corte spiega che sono state ritenute «degne di valutazione» le doglianze del condannato. In particolare, i legali del Cavaliere avevano sottolineato l’irregolarità del drastico taglio dei testimoni a difesa, decisa dalla Corte d'appello di Milano. 

Una data per la discussione? Ancora non è stata stabilita: la Corte di Strasburgo ha comunicato ai legali dell’ex premier che «quanto prima sarà decisa la fissazione del procedimento». «Noi» dice a Panorama.it Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier «speriamo che questo possa avvenire già entro quest’anno. E siamo fiduciosi che le nostre doglianze possano essere asccolte». 

Certo, se i giudici dovessero dare ragione all'ex premier si aprirebbero scenari a dir poco rivoluzionari. Perché se davvero venissero riconosciute le violazioni di cui Berlusconi si dichiara vittima verrebbe annullata la condanna e automaticamente l’ex premier tornerebbe titolare di tutti i suoi diritti, attivi e passivi. Potrebbe votare e, soprattutto, potrebbe nuovamente candidarsi ed essere votato.

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