Coppa America: Le candidate al titolo deludono, se fosse l’anno della vittoria a sorpresa?

Alexis Sanchez in azione con la maglia del Cile (LAPRESSE)

La Coppa America2011 continua a regalare poche emozioni ma i colpi di scena non mancano. Dopo il pareggio per uno a uno contro la Bolivia l’Argentina trova un altro punto a reti bianche contro un’ottima Colombia. Un risultato pessimo in ottica del passaggio del turno e l’ennesima delusione per le grandi squadre candidate al titolo. I bookmakers ritrattano le quotazioni e gli esperti ipotizzano: se fosse l’anno giusto per vedeere un’insolita regina del Sudamerica?

CALENDARIO, CLASSIFICHE, RISULTATI

Il calcio insegna che la fase a gironi e il tabellone finale di un torneo importante spesso non hanno legami di continuità. Basti pensare all’Italia campione del mondo nel 1982 o alle critiche di quella del 2006 dopo il pareggio contro gli Stati Uniti. L’edizione 2011 della Coppa America sembra però aver portato all’attenzione fattori diversi: l’involuzione del gioco argentino e brasiliano nelle prime uscite è stato soppesato dalle convincenti prove di nazionali emergenti capaci di mettere in mostra gioielli che sono già stelle del calcio europeo.

Ecco perchè l’Argentina di Messi, oltre al rischio eliminazione, deve considerare un problema ben più grande: le prime uscite hanno dimostrato come squadre del calibro di Cile, Paraguay e Colombia non siano più solamente cenerentole bensì formazioni preparate tatticamente e muscolarmente con giocatori che non hanno niente da invidiare agli Aguero, Lavezzi e al Messi visto finora con l’albiceleste. Sanchez, Vidal, Falcao e Yepes, l’inizio della Coppa America ha messo in vetrina giocatori che con il Brasile e l’Argentina centrano poco.

Sono proprio loro ad aver ricevuto le medie voto più alte dai giornali sudamericani mentre le delusioni più grandi portano sulle spalle nomi altisonanti di stelle che fino alla vigilia erano indicate come “una spanna sopra tutti”: Messi, Cavani, Ganso, i fenomeni reduci dalle stagioni migliori hanno fin qui dimostrato unicamente di non essere macchine. Le logoranti stagioni europee e quella simile del Santos potrebbero aver lasciato questi fuoriclasse a corto di energie, mettendo nei guai le tre nazionli che su di loro hanno costruito tutto il gioco. Ad approfittarne potrebbero essere le formazioni minori, cenerentole pronte a diventare regine del calcio mondiale.

YOU MAY ALSO LIKE