Miley Cyrus, Miami Art Basel è anche questo

Il prossimo che dice che Miley Cyrus non è un'artista, non l'ha mai vista sul palco da vicino. Ieri sera all'Hotel Relaigh la cantante ha dato un concerto per duecento fortunati ospiti (tra cui, per una serie di coincidenze fortuite, c'ero anch'io) per presentare i suoi quadri: collage col suo cane, stancil con frasi dei fan (qualcuna anche denigratoria) e la sua faccia ovunque, con ironia, quasi fosse un tormentone.

La perplessità si faceva strada quando poi, a un certo punto, come per incanto è cambiato tutto. Nè bella, nè particolarmente sexy, nè elegante, appena è salita sul palco e ha iniziato a muoversi e cantare (ha una voce portentosa) ha dimostrato che la sicurezza a 22 anni esiste eccome.

Non riuscivo a non guardarla, quasi ipnotizzata. (S)Vestita con un costume a dir poco inesistente disegnato da lei, parrucca argento e trucco futurista, ballava sinuosa insieme a una ballerina di colore gigantesca e col seno al vento (enorme, coperto solo da copricapezzoli di brillantini) che, con ironia, rendeva lo show ancora più ipnotico. Tenendo la scena davanti a duecento ospiti particolarmente esigenti (nessuno lì credo fosse proprio un suo fan accanito).

I suoi quadri non li comprerei (anche se non escludo che entro poco diventeranno veri e propri pezzi cult e saliranno di valore nel mercato dell'arte) ma ai suoi concerti, tutte le volte che potrò.

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