Marino
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Marino lascia il Campidoglio e accusa il Pd

"Che dovemo fà?". Sta tutto nelle parole di Maurizio Policastro, uno dei consiglieri più anziani della giunta Marino, lo sconforto in chiusura di una giornata campale.

Le dimissioni di massa dei consiglieri sono arrivate. Nella sede di via del Tritone, in 25 hanno firmato, davanti al notaio, le loro dimissioni. Il ventiseiesimo, Alfio Marchini, è arrivato a Roma più tardi per firmare direttamente in Campidoglio. E alle 17:58, apposte le firme definitive, il consiglio comunale è decaduto e con lui il sindaco di Roma Ignazio Marino.

Ai 19 consiglieri del Pd si sono aggiunti due della maggioranza, Svetlana Celli della Lista civicaMarino e Daniele Parrucci di Centro democratico, mentre l'altro "soccorso" è arrivato dai consiglieri di opposizione Roberto Cantiani del Pdl, Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Ignazio Cozzoli e Francesca Barbato dei Conservatori riformisti.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio marino

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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L'arrivo del sindaco di Roma Ignazio Marino in via Guido Reni per un incontro pubblico per annunciare il riutilizzo delle ex caserme

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino mostra una t-shirt con la scritta 'daje' e il simbolo della vittoria durante la conferenza stampa al Tempo di Adriano a Roma dopo la vittoria alle elezioni comunali, 10 giugno 2013.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

Claudia Daconto
Sostenitori di Ignazio Marino in piazza del Campidoglio. Roma, 25 ottobre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino saluta i suoi sostenitori in Campidoglio a Roma 25 ottobre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, durante la conferenza stampa nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Roma, 20 ottobre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, durante la conferenza stampa nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Roma, 20 ottobre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, entra nella sala della Protomoteca in Campidoglio con i suoi avvocati per la conferenza stampa. Roma, 20 ottobre 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Un sostenitore del sindaco dimissionario Ignazio Marino in Piazza del Campidoglio a Roma, 11 ottobre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato, durante la manifestazione dell'opposizione per le vie della Capitale per chiedere le dimissioni di Marino. Roma, 18 novembre 2014

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino all' inaugurazione Area Espositiva Roma e Lazio all'interno di Palazzo Italia ad Expo Milano 2015, Milano, 5 maggio 2015

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Un momento della manifestazione dell'opposizione per le vie della Capitale a bordo di motorini e Panda rosse per chiedere le dimissioni di Ignazio Marino. Roma, 18 novembre 2014

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino immortalato mentre dona il sangue all'ospedale Sant'Andrea, Roma 10 settembre 2015

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

ANSA /Claudio Peri
Ignazio Marino incontra il Dalai Lama Tenzin Gyatso. Roma, 12 dicembre 2014

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino durante la maxi mungitura organizzata da Coldiretti in Campidoglio per sostenere i redditi degli allevatori. Roma, 6 febbraio 2015

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

Ignazio Marino inaugura la restaurata fontana del Bernini. Roma, 22 settembre 2014

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

ANSA /Ufficio Stampa Comune di Roma
Sergio Mattarella e Ignazio Marino in Piazza Venezia, ai piedi dell'Altare della Patria, Roma, 3 Febbraio 2015

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Gianni Alemanno e Ignazio Marino in piazza del Campidoglio a Roma durante un confronto tv in campagna elettorale. Roma, 6 giugno 2013

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino, in occasione del suo insediamento in Campidoglio, depone una corona di alloro alla tomba del Milite Ignoto all'Altare della Patria a Roma,18 giugno 2013

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Ignazio Marino, arriva in bicicletta in Campidoglio per un incontro con icittadini. Roma, 13 giugno 2013

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Attesa nel comitato di Ignazio Marino, candidato a sindaco di Roma, 27 maggio 2013

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Papa Francesco e Ignazio Marino

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino alla manifestazione Antimafia capitale, Roma, 3 settembre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Una signora regala dei fiori al sindaco Ignazio Marino durante la manifestazione contro le mafie in piazza Don Bosco. Roma 03 settembre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco Ignazio Marino durante la manifestazione contro le mafie in piazza Don Bosco. Roma 03 settembre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco Ignazio Marino durante la manifestazione contro le mafie in piazza Don Bosco. Roma 03 settembre 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il prefetto di Roma Franco Gabrielli e il sindaco Ignazio Marino.

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino

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Ignazio Marino con il commissario del Pd Roma Matteo Orfini.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sul palco della Festa dell'Unità a Roma

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, durante il suo intervento sul palco della Festa dell'Unità della Capitale, 21 Giugno 2015.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Matteo Renzi e Ignazio Marino: finito il tempo dei sorrisi?

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, osserva un bambino sventolare una bandiera tricolore, durante la celebrazione di ''La storia pi˘ bella'', manifestazione organizzata per il 70/mo anniversario della Liberazione, in Piazza del Campidoglio, Roma, 25 aprile 2015. ANSA/ GIORGIO ONORATI

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

ANSA/ GIORGIO ONORATI
Il sindaco di Roma Ignazio Marino, durante la celebrazione di ''La storia pi˘ bella'', manifestazione organizzata per il 70/mo anniversario della Liberazione, in Piazza del Campidoglio, Roma, 25 aprile 2015

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino.

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

Ignazio Marino, sindaco di Roma, sulla metro C a Roma, 9 novembre 2014. ANSA/Riccardo Antimiani

Ignazio Marino, sindaco "marziano" a Roma

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Il sindaco di Roma Ignazio Marino durante la seconda giornata dell'assemblea annuale dell'Anci, Milano, 7 novembre 2014. ANSA / MATTEO BAZZI

Il discorso di Marino
In Aula alle 18 in una conferenza stampa, Marino ha subito attaccato: "Auspicavo che la crisi si chiudesse in Aula con un dibattito chiaro e trasparente non dal notaio, segno di una politica che discute e decide fuori dalle sedi democratiche riducendo gli eletti a persone che ratificano decisioni assunte altrove: ciò nega la democrazia".

E ancora: "Mi è stato negato il confronto in aula e chiedo ancora perchè... prendo atto che i consiglieri si sono sottomessi e dimessi per evitare confronto pubblico. Oggi è dimostrata la mancanza di rispetto per i cittadini romani".

"Se mi avessero lasciato parlare ecco cosa avrei detto" ha continuato Marino. "Avrei detto che Roma è ritornata una città virtuosa". E ha ricordato che la sua amministrazione ha "trovato 874 milioni di debiti e ora i conti sono in ordine e possono ripartire gli investimenti: ora abbiamo sbarrato le porte al malaffare, riconquistato lo spazio pubblico, impostato un nuovo ciclo dei rifiuti chiudendo Malagrotta".

"Abbiamo allargato, ed io ne sono orgoglioso, i diritti per tutti e tutti... Abbiamo attratto nuovi investimenti per la nostra città, l'abbiamo candidata a Roma2024, abbiamo programmato il nuovo stadio, un investimento da 1,3 miliardi di euro e 5mila posti di lavoro... abbiamo smesso, e questo ha dato fastidio a qualcuno, di costruire e riempire di cemento l'agro romano".

L'affondo contro il PD
Poi l'affondo più duro, verso il Pd, "partito che ho voluto e fondato". "Questo Partito mi ha deluso per il comportamento dei suoi dirigenti perchè ha rinunciato alla democrazia tradendo ciò che ha nel suo dna. In un dibattito aperto e franco in aula - ha proseguito Marino - avrei accettato la sfiducia a viso aperto o avrei detto di andare avanti, avrei detto di fare ciò che è più giusto e non ciò che è più conveniente, per una politica al servizio degli altri e non dei propri vantaggi". E poi è arrivata la bordata: "Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e un unico mandante... Quando un familiare ti accoltella, dopo pensi: 'ma è stato un gesto inconsulto o premeditato?' Io questa riflessione non l'ho ancora fatta".

E come se non bastasse ha aggiunto: "In un anno non ho affatto avuto un rapporto turbolento con Renzi, nell'ultimo anno non ho avuto nessun rapporto... Io non ho capito quali errori mi si rimproverano su un programma che il centrosinistra ha sostenuto. In Aula avrei ascoltato come si fa in democrazia. Si può uccidere una squadra ma non si possono fermare le idee... Spero non si torni indietro, non è in gioco il futuro di Ignazio Marino ma di Roma".

I retroscena
Una cosa è certa: il Pd romano ha avuto bisogno delle dimissioni degli eletti dell'opposizione per riuscire a far decadere Marino. Entrando in Campidoglio per firmare, infatti, uno dei consiglieri dem, ci ha detto: "C'è molta amarezza, è un momento triste. D'altra parte ci sono precedenti illustri: abbiamo anche votato la fiducia in Parlamento con Forza Italia".

Insomma, l'aria che tira non è buona nel partito. Affatto.

Prima di recarsi tutti insieme in Campidoglio a formalizzare singolarmente le dimissioni, i 25 consiglieri presenti oggi a Roma hanno dichiarato la loro volontà davanti a un notaio portato personalmente in via Del Tritone dall'ex vice sindaco Marco Causi che li ha così "blindati" una volta per tutte.

Le reazioni
Alfio Marchini, entrato in Campidoglio più tardi dall'ingresso posteriore, ci ha detto: "Noi abbiamo fatto quello che dovevamo. Ero fuori ma sono tornato a Roma per firmare. Per la mia città questo e altro. Oggi la cosa più importante è iniziare a ragionare sul futuro di Roma, città in grande sofferenza e nessuno che la ami puà restare indifferente o restare allegro. I vecchi partiti non sono stati in grado di dare quelle risposte che la città attendeva". Dichiarazioni che, a tutti gli effetti, hanno il saporto di annuncio di candidatura.

"Il sindaco è allegro, sereno e per nulla preoccupato" ha dichiarato Luca Giansanti della Lista Civica Marino. "Il suo unico rimpianto è quello di non aver potuto spiegare in aula le sue ragioni".

Intanto iniziano le tesi complottistiche: "È una pessima giornata per la democrazia a Roma. Il fatto che si sciolga il consiglio comunale e si impedisce un dibattito trasparente è una anomalia che deve essere denunciata. Mi sorprende negativamente lo schieramento delle firme dei dimissionari: il Pd con la lista Marchini e pezzetti di centrodestra. Mi pare che sia una operazione di trasformismo che prefigura un alleanza del Pd con Marchini" ha detto il segretario romano di Sel Paolo Cento in piazza del Campidoglio, per poi aggiungere: "Politicamente quanto accaduto oggi ferisce la Roma più democratica e antifascista. Il partito della nazione in versione romana rischia di essere peggiore di quello nazionale".

Lo sconforto è tutto interno al Pd. Valentina Grippo, consigliera del Pd di ala renziana, ci dice: "È una fine ingloriosa, un tristezza infinita. Noi siamo stati messi tra due fuochi: un sindaco che non si è fatto aiutare e un partito che ci ha detto che era finita, ma adesso che siamo liberi cittadini, parleremo".


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