Colombia o Columbia? Battaglia sul web per il nome corretto

La geografia può fare la differenza, così come una lettera. Basta sostituire una "o" con una "u" e un intero popolo si mobilita in rete, in difesa della corretta pronuncia (e scrittura) del nome della propria terra. E' quello che sta accadendo sul web, a ritmo di uno slogan a prova di straniero: It's Colombia, NOT Columbia.

Una battaglia nata per correggere un errore fin troppo comune, specie dalle parti degli Stati Uniti, dove di Columbia ce ne sono molte, ma forse sono in pochi a ricordare che lo Stato sudamericano si chiama invece Colombia (con la "o"). Come racconta il Washington Post, infatti, nella trappola della pronuncia è finito anche lo speaker della Social Media Week di New York che, nell'annunciare quattro ospiti, li ha presentati chiamandoli "delegati columbiani". Apriti cielo: i quattro non ci hanno più visto, di fronte all'ennesimo misspelling. Da qui l'idea di lanciare una vera e propria campagna, ironica al punto giusto, con tanto di pagina ufficiale Facebook e t-shirt, indossate da miss o da gente qualunque .

Tra i testimonial d'eccezione anche Shakira che - non si sa quanto volontariamente - compare in alcuni cartelli dove si può leggere: "Shakira, la donna che vi ha insegnato che i fianchi non mentono, viene dalla Colombia, non dalla Columbia". Tra gli altri personaggi scomodati per la causa anche Bart Simpson. Contro le continue storpiature del nome del proprio Paese si sono mobilitati ora in massa migliaia di colombiani (non columbiani!), per capire che lo Stato sudamericano non c'entra nulla nè con il luogo in cui si trova la celebre Columbia University americana, nè con il fiume Columbia nè con l'omonima provincia canadese.

Moltissime le foto postate su Facebook, così come i tweet per sostenere la campagna It's Colombia con lo stesso slogan. Ad incoraggiare la Colombia-mania anche il Governo locale che sta cercando di promuovere il turismo in un Paese che non gode di una grande reputazione, come conferma Emilio Pombo, che dalle pagine del Washington Post, dice: "Quando diciamo che veniamo dalla Colombia, la gente pensa alla cocaina. Non vogliamo negare il nostro passato, ma la gente dovrebbe rivedere un po' l'idea che ha del nostro Paese e comuniciare a chiamarlo con il nome giusto".

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