Cinque bolle immobiliari da tenere sotto controllo

David McNew/Getty Images

Da quando è scoppiata la crisi finanziaria sembra che anche le bolle immobiliari si creino con maggiore rapidità. In Europa e negli Stati Uniti all’inizio degli anni 2000 i prezzi degli immobili sono cresciuti moltissimo. Il valore di questi ultimi, però, si è gonfiato così tanto che appena la bolla è scoppiata tanti paesi si sono trovati sull’orlo del collasso. Il rallentamento innescato dal crollo dei prezzi delle case, infatti, si è trasformato in recessione a causa delle conseguenze della crisi finanziaria globale.


Buddhika Weerasinghe/Getty Images

Ebbene, oggi le stesse dinamiche si stanno riproducendo in numerosi altri paesi del mondo. Alla luce del precedente occidentale, sarebbe forse meglio tenerli sotto controllo. Soprattutto quando si tratta di nazioni che stanno subendo a scoppio ritardato i contraccolpi della crisi finanziaria globale.


Sandra Mu/Getty Images

Australia: i prezzi delle case stanno crescendo così in fretta che anche il Fondo Monetario Internazionale ha cominciato a preoccuparsi. A Sidney si parla di aumenti del 13 per cento, che hanno reso le abitazioni della città più care persino di quelle di Londra e New York. La Banca Centrale ha poi consigliato agli istituti di credito nazionali di evitare di concedere prestiti con troppa facilità.


CHRISTOPHE SIMON/AFP/GettyImages

Brasile: Il governo nega e nasconde, ma il Nobel per l’Economia Robert Shiller sa che il Brasile è a rischio bolla. Da gennaio a oggi a San Paolo e Rio de Janeiro i prezzi delle case sono cresciuti, rispettivamente, del 188 e del 230 per cento. E mentre la media dei prezzi degli immobili è raddoppiata in due anni, la percentuale di reddito familiare allocato in mutui ha raggiunto la quota record del 15 per cento.


Michael Bradley/Getty Images

Nuova Zelanda: in questo caso, gli elementi che permettono di parlare di crisi sono evidenti. Non solo, la facilità di accesso al credito ha già creato, negli anni 2000, una bolla che, scoppiando, ha costretto l’economia nazionale a fare una brusca frenata. E oggi, con i prezzi degli immobili di nuovo in crescita, è possibile che il paese si ritrovi a dover fare i conti con un nuovo, e più brusco, rallentamento. Gli aumenti oscillano tra il 5 e il 17 per cento, ma per precauzione sono stati "sconsigliati" i mutui agli operatori che possono anticipare solo una minima parte del pagamento dell'immobile.


Scott Halleran/Getty Images

Cina: da quando i cinesi si sono convinti che l'immobiliare fosse il settore più sicuro in cui investire, i prezzi delle case hanno iniziato a gonfiarsi al punto che, già da qualche anno, c’è chi è convinto che la bolla sia arrivata al limite e possa scoppiare da un momento all'altro. E invece i prezzi continuano a salire. Negli ultimi dodici mesi, sono cresciuti del 16 per cento a Pechino, del 17 a Shanghai, e del 20 a Shenzhen.


Chris Trotman/Getty Images for the USTA

Stati Uniti: la situazione americana è la più preoccupante perché, purtroppo, chi crede che l'aumento del valore delle case sia una conseguenza del crollo immobiliare del 2007 si sbaglia. Persino la Federal Reserve ha ammesso che i sintomi di una seconda bolla si fanno ogni giorno più evidenti. E con una crescita media del 12,5 per cento, anche negli Stati Uniti sarebbe opportuno evitare di concedere troppi mutui.   


Il rischio di una bolla immobiliare è quello di far precipitare l'economia del paese in cui scoppia in recessione. E con una crisi finanziaria globale ben lungi dall'essere stata superata, sarebbe opportuno evitare di acquistare un immobile in un paese poco sicuro. 

YOU MAY ALSO LIKE