Christine Lagarde e la rivoluzione delle Pantere Grigie

PICK&CHIC – Chi l’avrebbe mai detto che i capelli bianchi sarebbero diventati un simbolo di vanità? A quanto pare il mondo delle manager tinte e perfette è sulla via del tramonto perché il natural style sta conquistando il globo. La donna simbolo di questo movimento (negli Usa ha già un nome che è tutto un programma, ovvero le Pantere Grigie) è Christine Lagarde, presidente del Fondo monetario internazionale. Donna di stile impeccabile e che a 56 anni non sente alcun bisogno di nascondere la propria età, anzi, la porta come un valore aggiunto che denota professionalità, esperienza e sicurezza. Anche in America avanzano senza paura le pantere grigie tra i posti di comando e chissà che presto non ci sia una copertina di Vogue che inneggia al “be white”. Donne che affrontano, sfidano e battono la dittatura del giovanilismo e del ritocchino estetico pro carriera. Christine Lagarde è una certezza, ovvio, la sua immagine è il risultato di anni di successo meritato. Fu la prima donna a presiedere lo studio legale americano Baker & McKenzie, la prima “ministra” dell’Economia in Francia e non sbaglia mai un colpo, per cui il suo caschetto bianco è un must da imitare.
Anche oltre oceano ci sono, però, segnali incoraggianti anti tinta e nomi di tutto rispetto che portano avanti la causa. Da Dana King, anchorwoman very strong, all’attrice Jamie Lee Curtis, fino alla scrittrice Anne Kreamer, autrice del best seller Going Gray che, statistiche alla mano, non fa onore al mondo femminile e risente di un maschilismo sconfinato: nel 1950 solo il 7% delle donne si tingevano i capelli, oggi sono il 95%. C’era da aspettarselo visto l’incremento delle donne nel mondo aziendale americano e il conseguente distacco dall’immagine (meno consona ai consigli di amministrazione) della mamma-casalinga. Memorabile resta la citazione tratta da il Falò delle Vanità di Tom Wolfe che riferendosi ai mega party newyorkesi dice: «nessuna donna è invitata se sembra una madre». Ma attenzione: la strada verso il bianco perfetto è lastricata di insidie tricologiche… non esagerate con lo shampoo viola, invece di togliere gli antiestetici riflessi giallognoli vi trasforma tutte in adepte del fanclub della fata turchina. Che non è proprio come esser pantera.

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