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Carceri: che cosa dirà Bonafede alla Corte di Strasburgo?

Alle dieci di oggi, martedì 14 aprile, è scaduto il tempo della risposta per il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Sette giorni fa la Corte europea dei diritti dell'uomo (la Cedu) ha chiesto al governo italiano e in particolare al ministro guardasigilli di spiegare con urgenza quali "misure preventive specifiche intenda adottare" per proteggere dal pericolo di contagio di Covid-19 B. C, un condannato per droga attualmente detenuto a Vicenza, e tutti i carcerati italiani.

La sollecitazione era stata inviata a Strasburgo da due avvocati emiliani, Roberto Ghini e Pina di Credico, i quali chiedevano una misura urgente (e provvisoria) per un loro assistito, per l'appunto il recluso a Vicenza, dove deve scontare un residuo di pena di 16 mesi ed è costretto a convivere con un altro detenuto in una cella di sette/otto metri quadrati. La preoccupazione e l'urgenza, secondo i due legali, hanno un senso estremamente concreto: nelle prigioni italiane fin qui si sono contati già sei detenuti morti di coronavirus, oltre a due agenti di polizia penitenziaria e a due medici.

E se un leggero sfollamento degli istituti di pena nelle ultime settimane ha fatto scendere i prigionieri dai 61mila di fine febbraio a 57mila (ma sono sempre diecimila in più rispetto all'effettiva capienza regolamentare) questo non è certo merito del decreto governativo "Cura Italia" del 17 marzo, che si è bloccato sulla carenza di braccialetti elettronici. Il governo Conte, infatti, aveva previsto nel decreto che i condannati non pericolosamente sociali – e cui restasse da scontare una pena fino a 18 mesi - potessero scontarli agli arresti domiciliari. Ma con il vincolo dei braccialetti da applicare alla caviglia.

Il problema è che quei dispositivi, per i quali sono stati già spesi 200 milioni di euro in 19 anni, scandalosamente non sono disponibili in misura sufficiente. Così i 12mila che avrebbero diritto a terminare di scontare al domicilio gli ultimi mesi di pena restano in carcere, esposti al rischio del contagio. Tant'è che il Commissario straordinario Domenico Arcuri ha appena affidato a Fastweb la fornitura urgente di 4.700 braccialetti, che dovrebbero esser consegnati entro la fine di maggio.

Che cosa avrà risposto il ministro Bonafede alla Corte di Strasburgo?

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