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(Ansa)

Il nuovo Registro delle Opposizioni non fermerà le chiamate dei call center

Chi di speranza vive, disperato muore. Specie se dall'altra parte ci sono le agenzie di telemarketing che ci tempestano ogni giorno con chiamate inutili e indesiderate. A complicare la vita ai call center molesti sarà il nuovo Registro pubblico delle opposizioni, che presenta due novità di rilievo: la possibilità di inserire nell'elenco anche i numeri di cellulare, oltre a quelli fissi, e l'annullamento automatico di tutti i consensi firmati in precedenza (per iscritto, a voce o tramite email e compilazione di moduli). Se pensate, però, che iscrivendo il proprio numero nel registro ci si potrà dimenticare dei fastidi patiti finora, siete fuori strada.

Tante cose cambieranno, perché gli strumenti consentiranno ai controllori di pescare chi non rispetterà le regole, ma le chiamate a scopo pubblicitario di operatori e sistemi automatizzati, che spesso nascondono o si traducono in tentativi di truffa, continueranno a materializzarsi perché, nonostante il blocco verso i numeri presenti nel registro riguarda anche gli operatori stranieri, riuscire a rintracciare e soprattutto far pagare gli illeciti a chi agisce fuori dall'Italia e dall'Europa resterà molto complicato.

L'arrivo del registro rappresenta comunque un passaggio atteso quanto necessario per combattere la piaga dilagata negli ultimi anni anche grazie ad agenzie fantasma, colmando un'attesa durata quattro anni. La soluzione sarà disponibile tra la fine di luglio e l'inizio di agosto, include lo stop anche per comunicazioni via posta cartacea di natura pubblicitaria e vendita diretta, ma non argina Sms e messaggi WhatsApp, altri strumenti cui i disturbatori seriali ricorrono ormai abitualmente. Non ci sono specifiche su quest'ultimo punto, per il quale bisognerà vedere cosa avverrà all'atto pratico.

Chi sarà interessato potrà iscrivere il proprio numero (in Italia ci sono poco meno di 78 milioni di Sim attive, secondo i dati Agcom dello scorso settembre) nel registro tramite sito, email o telefono, così da evitare telemarketing e il rimbalzo dei propri dati personali a terzi. Tra le nuove funzionalità c'è la possibilità di revocare l'iscrizione e dare il via libera esclusivamente per una o più aziende specifiche, tenendo bloccate tutte le altre. I soli che manterranno il diritto di chiamata sono gli operatori delle aziende con cui si è sotto contratto per beni o servizi, insieme a quelli che non lo sono più da meno di 30 giorni (che avranno così una finestra temporale limitata per offrire tariffe e promozioni per recuperare il cliente perso). Le aziende sono tenute, invece, a consultare il registro ogni 30 giorni, così da escludere tutti i numeri presenti nell'elenco, e comunque provvedere ad aggiornare l'elenco dei numeri da contattare prima di avviare ogni campagna.

Grandi attese, dunque, sono riposte nel nuovo registro, anche per la facilità d'accesso con cui poter richiedere il blocco delle chiamate indesiderate. A guadagnarci saranno pure aziende e operatori che si sono mossi finora nel rispetto delle norme, poiché il telemarketing aggressivo ha causato problemi a chi è caduto nelle trappole ma anche una pessima fama all'intero settore, provocando rifiuti generalizzati e sospetti verso qualsiasi tipo di operato, danneggiando appunto la fetta degli onesti.

I buoni auspici sull'efficacia della soluzione passa dalle sanzioni previste, che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o, in caso di compagnie e multinazionali, fino al 4% del fatturato globale registrato nell'anno precedente (l'eventuale sospensione dell'attività scatta a fronte di violazioni gravi e reiterate). La speranza è che il Garante della Privacy, cui spetta il compito di vigilare sul rispetto delle norme, colpisca nei modi e nei tempi opportuni chi si macchia di condotte illegali. E che chi verrà beccato in fallo paghi tutto, senza sconti.

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