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Bruti scrive ai suoi pm: con Robledo una piccola, circoscritta polemica

«A dispetto di qualche piccola, circoscritta polemica degli ultimissimi mesi, l’apprezzamento per l’opera della Procura di Milano nel quadriennio corso è stato ampio e condiviso e il prestigio indiscusso». Così scrive oggi Edmondo Bruti Liberati, procuratore di Milano, nel giorno esatto in cui scade il primo quadriennio del suo ufficio. La lettera, indirizzata a tutti i magistrati della procura, ha lo scopo di presentare e celebrare il lavoro svolto proprio nel momento in cui il Consiglio superiore della magistratura deve valutarlo per stabilire se Bruti meriti o meno di restare al vertice della procura più importante d'Italia.

Bruti è un ottimo magistrato. Lascia perplessi, però, la drastica sottovalutazione del durissimo scontro (che dura ormai dalla metà di marzo) in atto con il suo procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Scrivere, come fa il procuratore milanese, che la guerra Bruti-Robledo è stata una «piccola e circoscritta polemica» è attingere al paradosso: anche perché è proprio di ieri la notizia di un terzo, nuovo esposto del procuratore aggiunto, presentato al Csm contro le ultime delibere organizzative firmate da Bruti.

Nella sua lettera, comunque, il procuratore si assume «la responsabilità delle insufficienze e degli errori come stimolo per operare per il meglio in futuro». Anche se, com'è ovvio, rivendica un «bilancio del quadriennio largamente positivo». «Ciò che rileva» scrive Bruti Liberati «sono i riscontri ottenuti a livello di giudizio, in termini di accoglimento delle richieste e dei tempi di definizione».

Bruti chiude la lettera affermando di «attendere con piena serenità» la decisione del Csm sulla sua riconferma. Si vedrà adesso che cosa deciderà il nuovo Consiglio, nella composizione che uscirà dalla recentissima tornata elettorale... 

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