La guerra di Boko Haram - Foto (cronaca)

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Soccorritori sul luogo di un'esplosione causata da una terrorista suicida nel mercato di Maiduguru, il 10 marzo 2015. I morti, secondo la polizia, sarebbero stati almeno sette
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Un ferito in ospedale, vittima dell'esplosione nel mercato di Maiduguri che ha provocato una dozzina di morti, 8 marzo 2015. Tre diversi attentati nella città del nordest della Nigeria avevano provocato 58 morti già il giorno prima, 7 marzo 2015
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Un ferito in ospedale, vittima dell'esplosione nel mercato di Maiduguri che ha provocato una dozzina di morti, 8 marzo 2015. Tre diversi attentati nella città del nordest della Nigeria avevano provocato 58 morti già il giorno prima, 7 marzo 2015
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Feriti in ospedale, vittime dell'esplosione nel mercato di Maiduguri che ha provocato una dozzina di morti, 8 marzo 2015. Tre diversi attentati nella città del nordest della Nigeria avevano provocato 58 morti già il giorno prima, 7 marzo 2015
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A mother sits with her child at state hospital as he receives treatment for injuries sustained following a bomb blast that left dozens dead and many injured in Maiduguri, on March 8, 2015. Three bombings in northeast Nigeria's largest city of Maiduguri killed 58 people on March 7, 2015 and wounded 139 others, the area police chief said. Niger and Chad on March 8, 2015 launched major ground and air strikes in northeast Nigeria against Boko Haram, after the militants formally pledged allegiance to the Islamic state group in Syria and Iraq. AFP PHOTO/OLATUNJI OMIRIN (Photo credit should read OLATUNJI OMIRIN/AFP/Getty Images)
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una bambina ferita in ospedale, vittima dell'esplosione nel mercato di Maiduguri che ha provocato una dozzina di morti, 8 marzo 2015. Tre diversi attentati nella città del nordest della Nigeria avevano provocato 58 morti già il giorno prima, 7 marzo 2015
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Soldati camerunensi delle forze africane in presidio in Nigeria
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La bandiera di Boko Haram
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Un gruppo di integralisti di Boko Haram
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Miliziani di Boko Haram
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Women sit carries banner to campaign for the release of missing Chibok Schoolgirls during a rally of leading opposition All Progressives Congress in Lagos, on March 7, 2015. Supporters of the opposition All Progressives Congress march to drum support for its presidential candidate Mohammadu Buhari and other candidates vying for offices in Lagos, Nigeria's commercial capital. Presidential elections scheduled for February 14 were delayed for six weeks as the military said the ongoing counter-offensive against Islamists Boko Haram meant that troops could not provide security on polling day. Elections will take place on March 28, with gubernatorial and state house assembly polls two weeks later AFP PHOTO/PIUS UTOMI EKPEI (Photo credit should read PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images)
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26 gennaio 2015. Due giovani ragazze musulmane accolte nel campo profughi dell'Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) a Baga Sola, nei pressi del lago Ciad, al confine tra Ciad, Nigeria, Niger e Camerun. Dall'inizio del mese di gennaio più di 14.000 persone sono fuggite in Ciad attraverso il confine nigeriano per sfuggire agli attacchi sanguinosi di gruppo islamista di Boko Haram.
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12 gennaio 2015. Un uomo rimasto ferito in un attacco terroristico suicida di Boko Haram viene trasportato all'ospedale di Potiskum, nella Nigeria nordorientale. Quattro persone sono morte e 26 sono rimaste ferite dopo l'esplosione delle bombe portate forzatamente da due bambine in un mercato dove si vendono telefoni. Il giorno precedente un'altra bimba di 10 anni ha causato la morte di 20 persone a Maiduguri, nello Stato di Borno.
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15 maggio 2014. A Nairobi, in Kenya, una manifestazione di protesta al grido di #bring back our girls, contro il rapimento delle ragazze nigeriane da parte del gruppo islamista Boko Haram. Circa 80 attivisti hanno marciato attraverso Nairobi verso l'Alta Commissione nigeriana, per protestare contro la lenta risposta del governo nigeriano e per chiedere la liberazione delle circa 270 ragazze rapite a Chibok, nel nord-est della Nigeria.
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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram
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Manifestazioni in Nigeria per la liberazione delle ragazze rapite da Boko Haram
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Stato di Borno, Nigeria, 17 settembre 2014. Un gruppo di residenti saluta i miliziani di Boko Haram che fanno il loro ingresso in località Konduga, a bordo di un carro armato. I miliziani islamisti continuano a mettere a ferro e fuoco i villaggi degli Stati nord-orientali del Paese, costringendo i cristiani a convertirsi: lo hanno denunciato oggi gli eletti dei tre Stati di Borno, Adamawa e Yobe davanti alla Camera dei Rappresentanti, che ha appena ripreso i lavori dopo due mesi di pausa.

AfpNews

Un frame del video delle nigeriane sequestrate da Boko Haram

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Abuja. La scena dell'attentato dei Boko Haram nella stazione degli autobus, che ha fatto 71 vittime e centinaia di feriti

13 marzo 2015
Le truppe nigeriane hanno scacciato i miliziani di Boko Haram fuori da Magdali, l'ultima città occupata dal gruppo terroristico nello stato di Adamawa, nel nordest della Nigeria. Chris Olukolade, portavoce della Nigerian Defense Authority, ha dichiarato che non ci sono state vittime fra le forze armate nelle operazioni.

12 marzo 2015
Il leader dell'Isis Abu Bakr al-baghdadi ha accolto l'alleanza con il gruppo terroristico nigeriano Boko Haram.
L'annuncio arriva in un nuovo messaggio audio intercettato da Site, in cui una voce che dice di essere il portavoce degli jihadisti, Abu Muhammad al-Adnani, loda l'impegno del gruppo nigeriano e minaccia ebrei e cristiani.
"Il nostro califfo, Dio lo salvi, ha accettato la promessa di lealtà dei nostri fratelli di Boko Haram, per questo ci congratuliamo con i nostri fratelli jihadisti dell'Africa occidentale", afferma il portavoce dell'Isis. Nel messaggio audio, Adnani inoltre chiede a chi non si è unito alla jihad in Iraq e in Siria, di andare a combattere in Africa. (AGI)

Mercenari nella lotta contro Boko Haram
La Nigeria ha deciso di assoldare dei mercenari per rinsaldare il fronte della sicurezza nel nord est del Paese contro Boko Haram.

Lo rendono noto fonti militari spiegando che i soldati a pagamento sarebbero stati assoldati dal Sud Africa e dall'ex Unione sovietica e avrebbero soprattutto il ruolo di 'consiglieri operativi' dell'esercito per far meglio fronte all'offensiva dei gruppo islamista, soprattutto in vista delle elezioni del 28 marzo.

Alcune foto messe su Twitter mostrano uomini bianchi armati che circolano su veicoli blindati affianco dei convogli armati nel nord-est del Paese.

In particolare, un'immagine mostra un uomo con giubbotto antiproiettile pesantemente armato in un convoglio in quella che sembra la città di Maiduguri, teatro di sanguinosi attentati negli ultimi mesi.

Silenzio stampa dalle autorità, con i portavoce del governo e della difesa che si sono rimpallati la domanda, rifiutandosi entrambi di esprimersi.
Le uniche ammissioni, parziali, sono arrivate dal presidente Goodluck Jonathan che in un'intervista a Voice of America mercoledi' ha parlato di due aziende che stanno fornendo "addestratori e tecnici" per aiutare le forze nigeriane, senza pero' specificare nomi, numeri o nazionalità.
Ma una fonte della difesa sudafricana ha riferito che le truppe sono legate all'ex compagnia privata militare sudafricana Executive Outcomes, già nota per il suo coinvolgimento nella guerra civile angolana e nel conflitto in Sierra Leone e smantellata nel 1998. Una fonte della sicurezza dell'Africa occidentale ha parlato di diverse centinaia di stranieri coinvolti nell'offensiva contro Boko Haram.

Tra questi, secondo un diplomatico di stanza ad Abuja, anche soldati ex sovietici, "un mix incoerente di persone", in quello che sembra essere "un disperato stratagemma per ottenere qualche successo tattico in sei settimane come spinta elettorale".

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