Boeing riparte, prima per la Difesa, poi con gli aerei civili

Ritorno al lavoro per la Boeing, dopo che due giorni fa erano state pubblicate le statistiche che indicavano che soltanto cinquanta velivoli (di tutti i modelli) sono stati consegnati fino al 31 marzo. Numeri che rappresentano le consegne trimestrali più basse dalla fine del 2008 e si confrontano con 149 aeromobili consegnati sullo stesso periodo nel 2019. Boeing intende dunque riprendere la produzione dei suoi velivoli commerciali widebody nelle fabbriche dell'area di Puget Sound (Seattle). Da lunedì 20 aprile le maestranze potranno rientrare alle linee di produzione dopo quasi un mese di stop causato dalla pandemia di COVID-19. Si tratta di una buona notizia alla quale ne è seguita una seconda: al lavoro torneranno anche i dipendenti dello stabilimento di Renton (sempre nella zona di Seattle), al fine di cominciare i preparativi per il riavvio della produzione del B-737 Max.

Boeing aveva inizialmente sospeso la produzione di aeromobili per due settimane a partire dal 25 marzo, per poi decidere di fermarsi a oltranza al fine di rallentare la diffusione del Coronavirus che stava colpendo duramente l'intero Stato di Washington. Tuttavia, la società, che ha effettuato operazioni di pulizia approfondita presso le sue strutture durante la pausa, afferma che il ritorno alla produzione inizierà con un approccio graduale a partire già dal terzo turno il prossimo lunedì. Si tratta di reinserire circa 27.000 persone nell'area di Puget Sound che si rimetteranno all'opera sui programmi B-747, 767, 777 e 787.

L'azienda ha comunicato che i preparativi per riavviare la linea di produzione del B-737, sospesa dal gennaio scorso, inizieranno quando i dipendenti torneranno a lavorare sul sito di Renton, ovvero a cominciare dal turno serale del 20 aprile per poi andare a regime durante la giornata del 21. Le linee B-747, 767 e 777 saranno dotate di personale entro il 21 aprile, mentre la linea B-787 inizierà a riaprire il 23 aprile. I restanti dipendenti della linea 787 sono pronti a rientrare nei turni seguenti alla giornata del 24 aprile.
L'unico grande stabilimento che per ora rimarrà fermo sarà quello per la costruzione del B-787 Dreamliner situato nella Carolina del Sud, per il quale sono ancora in corso valutazioni. Nel frattempo, all'inizio di questa settimana Boeing ha riavviato i lavori sui progetti che riguardano prodotti legati alla Difesa nell'area di Puget con circa 2.500 dipendenti. Le linee di produzione e le postazioni di lavoro sono state modificate per poter mantenere le precauzioni necessarie al contenimento di eventuali contagi, così come raccomandano le linee guida federali emesse dall'amministrazione Trump.

Queste prevedono l'adozione di turni con orari scaglionati per ridurre la concentrazione del personale in arrivo e in partenza dagli stabilimenti, segnalazioni visive delle postazioni per aiutare a mantenere la separazione tra i lavoratori, maschere di protezione e dispositivi di protezione individuale per chi lavora a stretto contatto con altri colleghi, come i cablatori delle fusoliere e gli installatori di interni.

All'inizio si ogni turno sarà verificato lo stato di salute di ogni dipendente, il quale dovrà lavarsi le mani nelle apposite postazioni preparate apposta, mentre chi potrà farlo dovrà continuare a lavorare da casa o ricorrere a riunioni online.

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