ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
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Berlusconi indagato dalla giustizia ad orologeria?

“Questo ennesima iniziativa della Procura della Repubblica di Milano fa parte di una storia che va avanti da vent’anni. Ogni volta che il presidente Silvio Berlusconi sta facendo qualcosa di determinante per il futuro del Paese e la sua figura è centrale, scatta un’inchiesta giudiziaria. Ma non riusciranno a bloccare un accordo storico come quello raggiunto con  il segretario del Pd, Matteo Renzi, che volta pagina nella politica italiana ..”.

Parla Deborah Bergamini, deputata e nuovo capo della comunicazione di Forza Italia, esponente importante dell’inner circle berlusconiano.

Il procuratore Edmondo Bruti Liberati dice che l’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati nel “Ruby ter” è un atto dovuto. Insomma, è casuale la coincidenza temporale con l’accordo di Largo del Nazareno?

“Questa ennesima indagine della Procura di Milano è un’iniziativa grottesca. Siamo di fronte ad un allargamento sorprendente del ruolo di certa magistratura, che ora si eleva ad autorità morale, sempre e comunque per finalità politiche”.

Dopo l’”Italicum”, ovvero il nuovo sistema elettorale ora al vaglio del parlamento, c'è il rischio che scenda in campo, per fare una battuta sulla falsariga del cognome del procuratore, il “Brutiliberatellum”?

“Che qui ci siano finalità politiche lo suggeriscono i tempi coincidenti con l’evidente centralità del presidente Berlusconi nel percorso per le riforme del Paese e i contenuti di questo ennesimo attacco. Nel quale si persevera nell’ingerenza nella vita privata di uno statista e nella volontà di avere ragione a tutti i costi, anche contro le evidenze processuali”.

E’ un film già visto?

“Questa corrispondenza di amorosi sensi (ironizza ndr) tra certa magistratura con evidenti fini politici e i momenti centrali della vita politica del presidente Berlusconi è iniziata nel 1994...”.

Era per la prima volta presidente del Consiglio e ricevette il famoso avviso di garanzia, a mezzo stampa (Corriere della sera ndr) mentre presiedeva a Napoli una conferenza con i grandi della terra, poi c’è Onna 2009, Berlusconi al top con il fazzoletto da partigiano e il giorno dopo esplose il cosidetto caso Noemi...

“La storia è lunga e costellata di significative coincidenze. Ma stavolta saranno gli italiani a non consentire che venga stracciato uno storico accordo che sommuove lo schema politico seguito per tanti anni”.  

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