La Bce ci accompagna verso la recessione

La Bce aumenterà con ogni probabilità ancora i tassi nei prossimi mesi. L’istituto di Francoforte lo scrive nero su bianco all’interno del bollettino economico della Banca centrale europea, dove si sottolineano anche i rischi per la crescita con il protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina.

L’istituto di Francoforte, si legge, “si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d'inflazione”.

“Non pensiamo che la Bce manterrà l'atteggiamento decisamente da falco espresso durante la riunione di giovedì scorso”, spiega Gero Jung, capo economista di Mirabaud Am. L’aumento, aggiunge l’esperto significa “più di due (compresa la riunione dell'8 settembre della scorsa settimana) ma meno di cinque. Questo indica ulteriori rialzi a ottobre, dicembre e forse febbraio, ma noi riteniamo probabile una pausa dopo un altro rialzo dei tassi a ottobre, poiché la situazione economica nel quarto trimestre si sarà deteriorata in modo significativo, il che porterà a una pausa da parte della Bce”, sottolinea l’esperto. “A nostro avviso, le previsioni della Banca Centrale europea sono ottimistiche, perché escludono una recessione - la crescita del Pil dovrebbe raggiungere quasi l'1% l'anno prossimo, quasi il doppio di quanto previsto dagli economisti, e una recessione non è lo scenario di base per gli economisti della Bce. Riteniamo che i rischi al ribasso siano i più importanti, come del resto sottolineato dalla stessa presidente Lagarde, “alcuni di questi si sono già concretizzati”.

Secondo il bollettino diffuso ieri, inoltre, “dopo il recupero nella prima metà del 2022, i dati recenti indicano un considerevole rallentamento nell'area dell’euro, con l'economia che dovrebbe ristagnare nel prosieguo dell'anno e nel primo trimestre del 2023”.

D’altronde l’economia europea è da mesi fiaccata dalla crisi energetica. “Gli indicatori ricavati dai mercati suggeriscono che, nel breve periodo, i prezzi del petrolio scenderanno, mentre quelli all'ingrosso del gas si manterranno su livelli straordinariamente elevati”, spiega ancora Francoforte. Proprio in tema di inflazione la Bce ha reso noto che il costo della vita è salito “dal 9,8 al 10,6% tra luglio e agosto”, spinto “al rialzo dalle quotazioni mondiali delle materie prime alimentari e dall'aumento dei loro prezzi alla produzione nell'area dell’euro”.

La Banca centrale europea, infine, ha puntato l’accento anche sul livello di tenuta delle imprese europee alla luce dell’attuale crisi. “Alla luce del deterioramento delle prospettive economiche e delle attuali pressioni inflazionistiche, è probabile che la capacità di tenuta delle imprese dipenda anche dal perdurare del sostegno fornito dalle politiche economiche, in particolare da quello offerto dalle autorità di bilancio”, sottolinea la Bce che sembra fare un appunto anche alla politica del governo Draghi affermando che “le misure di sostegno di bilancio volte ad attutire l'impatto dei rincari dell'energia dovrebbero essere temporanee e indirizzate alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, in modo da limitare il rischio di alimentare pressioni inflazionistiche”.

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