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Bambini soldato, l'allarme dell'Unicef

ANSA/AL HAYAT
In un frame di un video trasmesso da 'Al Hayat' si vede un ragazzino sui 10 anni con una pistola in mano. Felpa nera, pantaloni mimetici, il ragazzino punta successivamente la pistola e spara in testa a due prigionieri nelle mani dell'Isis
GEORGES GOBET/AFP/Getty Images
Liberia, truppe ribelli a Monrovia nel 2003
MOHAMED DAHIR/AFP/GettyImages
Somalia, un combattente della milizia Al-Shabab ferito durante uno scontro con le truppe governative
Dominique Aubert/AFP/Getty Images
Kampala, Uganda, 1985: un soldato della National Resistance Army
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Afghanistan, 2011.
PIUS UTOMI EKPEI/AFP/Getty Images
Liberia, 2003
GEORGES GOBET/AFP/Getty Images
Chenon Keita, 14 anni, per le strade di Monrovia, Liberia, nel 2003
Sud Sudan: un gruppo di bambini soldato depone le armi nell'ambito di un programma dell'Unicef per il reinserimento dei giovani combattenti
Sud Sudan: un gruppo di bambini soldato depone le armi nell'ambito di un programma dell'Unicef per il reinserimento dei giovani combattenti
Sud Sudan: un gruppo di bambini soldato depone le armi nell'ambito di un programma dell'Unicef per il reinserimento dei giovani combattenti
CHARLES LOMODONG/AFP/Getty Images
Sud Sudan: un gruppo di bambini soldato depone le armi nell'ambito di un programma dell'Unicef per il reinserimento dei giovani combattenti
SIA KAMBOU/AFP/Getty Images
A child soldier of the Seleka coalition sits on a pickup truck near the Presidential palace in Bangui on March 25, 2013. Seleka coalition rebels seized the capital Bangui on March 24 after the collapse of a two-month-old peace deal with Bozize's regime. Bangui was on edge on March 25 as residents waited for a formal statement by rebel leader Michel Djotodia declaring himself president. AFP PHOTO / SIA KAMBOU AFP PHOTO / SIA KAMBOU (Photo credit should read )
DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images
Siria, 2013 provincia di Idlib
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Siria, 2013
DIMITAR DILKOFF/AFP/Getty Images
Giovane combattente delle forze Curde in Siria, 2013.
Guillaume Briquet/AFP/Getty Images
Soldato nell'esercito ribelle in Siria, nei dintorni di Aleppo, 2013
Olycom
Birmania
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Birmania

I bambini sono sempre a rischio di reclutamento e di utilizzo da parte di gruppi armati, poiché i conflitti in tutto il mondo diventano sempre più brutali, intensi e diffusi: è l'allarme lanciato oggi dall'Unicef e dalle Nazioni Unite, in occasione della Giornata internazionale contro l'uso dei bambini soldato, un fenomeno che secondo le stime vede coinvolti oltre 250 mila minorenni.

"Mentre i governi hanno fatto progressi a riconoscere che i bambini non devono essere parte degli eserciti, il reclutamento dei bambini soldato rappresenta ancora un problema enorme, in particolare nei gruppi armati" ha detto Leila Zerrougui, rappresentante speciale del Segretario Generale Onu per i bambini nei conflitti armati. Le due organizzazioni lanciano un appello per un intervento urgente per porre fine alle gravi violazioni contro i bambini, incluso il loro reclutamento e utilizzo da parte di gruppi armati. Le parti in conflitto devono rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale. "Il rilascio di tutti i bambini da parte dei gruppi armati deve avvenire senza ulteriori ritardi. Non possiamo aspettare la pace per aiutare i bambini intrappolati nel mezzo delle guerre - afferma il vicedirettore generale dell'Unicef Yoka Brandt - è assolutamente necessario per il futuro dei bambini investire in interventi per tenerli lontani dalle linee del fronte, anche attraverso il sostegno economico e all'istruzione".

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