Michele Misseri
ANSA/RENATO INGENITO
News

Delitto di Avetrana, una telefonata non cambierà il processo

Le intercettazioni che potrebbero riaprire il caso. Sono state presentate così alcune conversazioni telefoniche registrate la notte del 7 ottobre 2010, dopo il ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi, tra Sabrina Misseri e il padre, che ha appena confessato l’omicidio, ha fatto ritrovare il cadavere della nipote e sta per essere trasferito in carcere.

Sono all’incirca le quattro del mattino. Il cellulare di Michele Misseri squilla, dall’altro capo c’è la figlia Sabrina. La ragazza non ha alcun dubbio sul coinvolgimento del padre nella morte della cugina: “Pronto papà, perché non me l’hai detto subito?” Per la difesa di Sabrina Misseri questa sarebbe una prova della sua non colpevolezza, e per molti organi di stampa la conversazione potrebbe far riaprire il caso.


Cosima Serrano durante la dichiarazione spontanea resa durante l'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi nel tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015, ANSA/RENATO INGENITO
Cosima Serrano durante la dichiarazione spontanea resa durante l'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi nel tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015, ANSA/RENATO INGENITO
Cosima Serrano durante la dichiarazione spontanea resa durante l'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi nel tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015, ANSA/RENATO INGENITO
ANSA/RENATO INGENITO
Cosima Serrano durante la dichiarazione spontanea resa durante l'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi nel tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015,
ANSA/RENATO INGENITO
Concetta Serrano (C), madre della piccola Sarah Scazzi si reca all'udienza per l'omicidio della figlia al tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015,
L'avvocato di Cosima Serrano Francesco De Jaco si reca all'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi al tribunale di Taranto, 27 febbraio 2015, ANSA/RENATO INGENITO
ANSA/RENATO INGENITO
Michele Misseri all'udienza per l'omicidio di Sarah Scazzi a Taranto, 27 febbraio 2015.
ANSA / RENATO INGENITO
29 settembre 2010: Michele Misseri, zio di Sarah e papà di Sabrina, consegna ai carabinieri il cellulare di Sarah, dicendo di averlo trovato in un podere.
ANSA / PORTA A PORTA
Concetta Scazzi (s), mamma di Sarah, con la sorella Cosima Misseri in un fermoimmagine della puntata di Porta a Porta del 5 ottobre 2010
ANSA/RENATO INGENITO
Nella foto Sarah Scazzi (D) con la cugina Sabrina Misseri (S) in una foto d'archivio
ANSA / FOTO RENATO INGENITO
Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010
Michele Misseri
Il fermo immagine, tratto dalla trasmissione "Quarto grado", mostra Michele Misseri davanti l'altarino costruito in ricordo della nipote Sarah Scazzi. ANSA/QUARTO GRADO
Il fermo immagine, tratto dalla trasmissione "Quarto grado", mostra l'altarino costruito in ricordo di Sarah Scazzi. ANSA/QUARTO GRADO
Una delle 71 fotografie scattate nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2010 durante il sopralluogo delle forze dell'ordine al pozzo in contrada Mosca, ad Avetrana, gentilmente concesse dal Corriere del Mezzogiorno. Quella notte Michele Misseri confesso' di avere ucciso Sarah Scazzi, per poi ritrattare in un secondo momento. ANSA / PER GENTILE CONCESSIONE DEL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Una delle 71 fotografie scattate nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2010 durante il sopralluogo delle forze dell'ordine al pozzo in contrada Mosca, ad Avetrana, gentilmente concesse dal Corriere del Mezzogiorno. Quella notte Michele Misseri confesso' di avere ucciso Sarah Scazzi, per poi ritrattare in un secondo momento. ANSA / PER GENTILE CONCESSIONE DEL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
ANSA/FACEBOOK
Una delle foto pubblicate dal ''gruppo per cercare Sarah Scazzi'' su facebook.
RENATO INGENITO/ANSA
La mamma di Sara Scazzi mostra l'album con le foto della figlia. A
RENATO INGENITO/ANSA
Le forze dell'ordine nelle campagne tarantine alla ricerca delle tracce che conducano a Sarah Scazzi.
ANSA/RENATO INGENITO
Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi che ha confessato di avere ucciso la ragazza, in una foto di archivio.
Un momento della fiaccolata silenziosa organizzata dall'amministrazione comunale di Avetrana e da alcune associazioni per testimoniare la solidariet‡ alla famiglia di Sara Scazzi. ANSA / RENATO INGENITO

Nulla di più velleitario. La telefonata non è nuova, è già agli atti ed è stata oggetto di dibattimento nel processo in primo grado, nel quale Sabrina e la mamma Cosima sono state condannate all’ergastolo. Proprio in quella sede la procura della repubblica di Taranto aveva inserito la conversazione in un contesto che la faceva apparire addirittura come una prova contro, non a favore di Sabrina. E il tribunale alla fine aveva dato piena ragione all’accusa. Secondo il pubblico ministero Mariano Buccoliero, quella telefonata era una dimostrazione della capacità di manipolazione della figlia nei confronti del padre.

Sabrina sa benissimo che la conversazione è intercettata. Nelle ore precedenti avverte gli amici, li invita a stare attenti ai telefoni. Lei parla con tutti, anche con i carabinieri e molti giornalisti, si mostra incredula, non si dà pace: non è possibile che sia stato suo padre, non può essere lui l’assassino della cugina. Poi finalmente riesce a parlare con lui e non ha più alcun dubbio, non cerca spiegazioni, non pretende una risposta. Nulla, gli chiede soltanto perché lo ha fatto. Per la procura della repubblica di Taranto, che al processo ha accreditato la figura di una ragazza depistatrice, manipolatrice e astuta soprattutto nei confronti di un padre vittima delle donne di famiglia, le sue parole al telefono quella notte sarebbero un monito: papà ricordati che sei stato tu, e tieni duro.

La telefonata tra Sabrina e il padre Michele Misseri

(la trascrizione dal dialetto di Avetrana è di Francesco Abbinante, perito della Corte d’assise)

Michele: Pronto
Sabrina: Pronto, papà!
Michele: Ehi
Sabrina: perché non me lo hai detto subito, papà?
Michele: si, non mi aspettate più
Sabrina: si, vabbè, no papà, io però voglio parlare con te...
Michele: si, ma chissà quando..
Sabrina: no ma chissà quando! Vedi che gli devi dire quando vuoi tu puoi parlare con noi!
Michele: si, però se il telefonino lo lasciano a me..
Sabrina: si, vabbè e tu non ti preoccupare che se dici che vuoi parlare con noi alla fine loro ti fanno parlare
Michele: il telefonino... no stasera è l’ultima telefonata, il telefonino me lo tolgono...
Sabrina: ho capito papà! Però gli avvocati poi, alla fine, dico, gli danno il coso per farlo parlare
Michele: si!
Sabrina: però papà perché l’hai fatto? Io non me lo posso spiegare! Tu non hai fatto mai niente di male, perché quel momento? Che ti è successo?
Michele: Non lo so!
Sabrina: poi parliamo!
Michele: si
Sabrina: ciao
Michele: ciao

YOU MAY ALSO LIKE