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Assad vola a Mosca da Putin: incontro decisivo sul futuro siriano

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Bashar Al Assad è a Mosca. L’annuncio viene direttamente dal Cremlino. Vladimir Putin lo ha ospitato per parlare a fondo della crisi siriana e legittimare al contempo il presidente siriano nel consesso internazionale. Assad è così uscito dal suo bunker dorato e ora può respirare aria pulita, sperare nella salvezza personale e rilanciare, insieme al suo protettore, un generale processo di pace. Anche perché la guerra contro gli oppositori del regime non va come Mosca e Damasco speravano: la campagna militare, infatti, non ha sortito gli effetti sperati dopo tre settimane di combattimenti.

Allora, delle due l’una: o s’intende procedere con un intervento ancora più massiccio in Siria con truppe regolari russe – mossa possibile ma azzardata – oppure si punta a raggiungere un accordo per sancire i confini attuali, che al momento dividono la Siria in una sorta di Alawistan, Sunnistan e Kurdistan.

Quest’ultima ipotesi è stata ventilata dallo stesso presidente Putin. Il quale a margine dell’incontro ha fatto trapelare la notizia secondo cui, per risolvere la crisi siriana, egli ritiene necessario «un processo politico con la partecipazione di tutte le forze politiche, i gruppi etnici e quelli religiosi» e, a questo scopo, la Russia è pronta a «dare il proprio contributo non solo durante le azioni belliche di lotta al terrorismo ma anche durante il processo politico».

 Questo incontro, in ogni caso, è significativo e introduce un elemento di concretezza nell’infinita guerra siriana: ci sono movimenti diplomatici in corso che, parallelamente alla guerra, puntano a ottenere un risultato sul campo addivenendo a più miti consigli. Presto per dire se le armi taceranno sui cieli della Siria, ma un passo avanti è stato fatto.

 Nelle stesse ore in cui Assad ha preso segretamente un aereo, il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha programmato un incontro con il premier israeliano Netanyahu. La motivazione ufficiale è il conflitto israelo-palestinese, ma c’è da scommettere che si parli anche di altro.

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