A lezione d'arte con Panorama

L’Italia ospita quasi il 60 per cento del  patrimonio archeologico, culturale e  museale del pianeta, e oltre l’11 per  cento dei siti artistici tutelati dall’Unesco. Non è un’iperbole affermare che Vittorio Sgarbi li abbia visitati  tutti, e che di ciascuno di essi abbia compulsato storia, aneddoti, opportunità turistiche ed economiche, pregi e (assai  più spesso) difetti di che ne segue le sorti.

Lo provano le pagine del suo saggio a  puntate I tesori d’Italia, del quale è uscito il secondo volume Gli anni delle meraviglie  (Mondadori editore, 486 pagine, 22 euro). E lo provano soprattutto le dieci  lectio magistralis con le quali, da Verona a Catania, ha incantato migliaia di spettatori  svelando i segreti di opere note e meno note che affollano la nostra provincia, e  che spesso siamo i primi a non vedere.  

"Siamo seduti su un giacimento che  non abbiamo mai saputo sfruttare: anzi,  a volte sembra che facciamo di tutto per  rovinarlo" osserva il critico. Secondo il quale buona parte delle colpe non vanno  attribuite al pubblico, che "anche se educato  all’ignoranza, dimostra di apprezzare  il bello quando gli viene mostrano nel suo autentico volto", bensì a chi quel patrimonio avrebbe dovuto gestire e valorizzare.  

"Non restaurare, non mantenere e non  aprire monumenti e siti archeologici è  prima di tutto un danno all’economia,  un acceleratore sottratto al Pil del Paese  e alle coscienze di tutti" spiega ancora.  "Quello che molti, dalle soprintendenze  agli enti locali passando per una parte  della critica, si ostinano a non capire è  che basterebbero pochi sforzi per mettere  a reddito ciò che abbiamo, e per farlo in  maniera assolutamente non invasiva". 

Logico dunque che il critico d’arte  intenda riproporre lo stesso approccio, a  metà strada tra il pratico e il divulgativo,  con i corsi di arte per Panorama academy  di cui a partire da marzo sarà tutor e te-  stimonial. Le lezioni sono declinate in  master post laurea da 1.500 ore e corsi  post diploma da 20 ore, e completano il  quintetto dell’offerta didattica frutto della  collaborazione tra Panorama e l’università  telematica Pegaso di Napoli e  hanno l’obiettivo di formare professionisti nel settore dei beni culturali, in un mondo  sempre più legato a strategie di business  complesse. 

Oltre a offrire tutti gli elementi utili  alla gestione del patrimonio artistico,  il corso fornirà competenze specifiche  per la gestione museale e accademica.  "Nel corso delle mie lezioni" aggiunge  Sgarbi "cercherò di tenere unite le due  cose, ripartendo da storia e geografia. Anche avendo assorbito tutta la cultura in  materia di beni culturali che le università  italiane forniscono, e ce ne sono di ottime  in questo campo, non puoi pretendere  di comunicarla e soprattutto metterla a  reddito se non hai visitato di persona ogni  affresco, ogni chiesa, ogni quadro, mettendoli  in relazione con il periodo storico  e il contesto umano di riferimento". 

Back to basic, come direbbero gli  americani: solo in questo modo si potrà  costruire una nuova generazione di  manager culturali e, perché no, anche  profili politici e istituzionali più colti in  materia, "capaci di valorizzare il buono senza affossare il bello". 

YOU MAY ALSO LIKE