I 10 calciatori argentini che hanno segnato più gol in Serie A

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Hernán Crespo - 153 reti. L'inizio (1996) e la fine (2012) della sua avventura italiana prendono forma a Parma, dove l'ex prodigio del River Plate che tanto somiglia alla stella Jorge Valdano, vince una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa. Segna tanto, segna ovunque. Nell'ordine, alla Lazio, all'Inter, al Milan e al Genoa. Forma e sostanza.
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Omar Sivori - 147 reti. Il genio della lampada del calcio italiano negli anni Sessanta. L'attaccante con i calzini alla caviglia che con il sinistro era capace di fare qualsiasi cosa. Cresciuto e svezzato nel River Plate, sbarcò in Italia per 10 milioni di pesos, primato assoluto per l'epoca. Alla Juventus, formò con Charles e Boniperti il trio delle meraviglie, maestoso e vincente. Tre scudetti, tre Coppa Italia. Poi, le quattro stagioni (non indimenticabili) al Napoli. Terremoto.
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Abel Balbo - 117 reti. Un altro prodotto dell'inesauribile fabbrica di talento del River Plate. Balbo veste il bianconero dell'Udinese nell'estate del 1989, club nel quale rimane per quattro campionati, due di A e due di B. Cambia domicilio nel 1993 per approdare nella Roma giallorossa, facendo a sportellate con Batistuta per il trono della classifica marcatori. Poi, il lento e inesorabile declino. Nel 1998 il passaggio al Parma, l'anno dopo è alla Fiorentina, poi torna alla Roma in tempo per festeggiare lo scudetto del 2001. Ariete.
Antonio Angelillo - 98 reti. Nasce a Buenos Aires nel 1937 e si fa conoscere dai talent scout europei nel Boca Juniors. A 20 anni la scelta che gli cambia la vita. Dice sì all'Inter e diventa una stella. Scalda i motori il primo anno (16 reti in 34 presenze), diventa inesorabile nel campionato successivo (33 gol in 33 gare). Lo scudetto lo vincerà però con la maglia dei cugini del Milan nel '68. Nel mezzo, quattro stagioni alla Roma, il primo passaggio al Milan, quindi il Lecco, per poi chiudere con Genoa in Serie B. Uragano.
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Diego Milito - 86 reti. Uno dei pretoriani di José Mourinho nell'anno del trionfo infinito dell'Inter, dove arriva nell'estate del 2009 proveniente dal Real Zaragoza. Segna a grappoli con i neroazzurri, pure se tra pause più o meno lunghe legate a infortuni di tutto rispetto, come segnava al Genoa nella sua prima esperienza italiana, nel gennaio 2004. El Principe non sbaglia un colpo. E continua a sorprendere e divertire con la maglia della squadra che lo ha lanciato nel grande calcio, il Racing di Avellaneda.
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Diego Armando Maradona - 81 reti. Il sogno realizzato del calcio italiano. Esempio e simbolo di una classe superiore, custodita da pochissimi e a disposizione degli appassionati del pallone di ogni epoca. Dici Maradona a Napoli e inizia il racconto di sette stagioni memorabili durante le quali El Pibe de oro ha fatto i fuochi d'artificio. La sua eredità va oltre i due scudetti, la Coppa Uefa e gli altri titoli vinti, meglio, stravinti sotto il Vesuvio. Maradona è una questione di fede. Anzi, di più.
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Julio Ricardo Cruz - 80 reti. La dimostrazione che si può essere decisivi e determinanti su un campo da pallone anche senza essere fuoriclasse. El Jardinero, cresciuto nel River Plate e arrivato al Bologna nel settembre del 2000 dopo aver fatto benissimo al Feyenoord, non ha mai fatto gol a grappoli, eppure quando mancava la sua assenza si sentiva, eccome. E' l'uomo in più di Roberto Mancini nell'Inter degli scudetti a catena della metà degli anni Duemila. Chiude la sua carriera alla Lazio, nel 2010. Avercene.
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Rodrigo Palacio - 72 reti. Un'altra felice intuizione dello staff a disposizione del presidente del Genoa, Enrico Preziosi. El Trenza viene acquistato dal Grifone nell'estate 2009 per circa 5 milioni di euro. Arrivava da un felice e produttivo quadriennio tra le file del Boca Juniors. In rossoblù ingrana la marcia la terza stagione, segnando 19 reti in 32 presenze. Poi, l'Inter, che lo accoglie nel 2012 e non lo lascia più andare via. La sua umiltà andrebbe insegnata nelle scuole calcio.
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Germán Denis - 71 reti. Arrivato a Napoli nell'estate del 2008 con la targa di predestinato (azzeccatissima se si considerano i 27 gol che aveva segnato l'anno precedente con l'Independiente), e scaricato a Udine per rassegnazione, è a Bergamo che trova il contesto ideale per tornare a vestire i panni del bomberone. Sedici, quindici e tredici. Nelle prime tre stagioni fa centro 44 volte in campionato e consente alla Dea di continuare a navigare nei mari della Serie A. Nel torneo in corso è a quota due, ma il gol che affonda la Roma all'Olimpico vale un altro giro di valzer.

L'argomento che da qualche tempo mette d'accordo addetti ai lavori e appassionati di ogni ordine, grado e fede calcistica si chiama Gonzalo Higuain. Il prodigioso attaccante argentino del Napoli, protagonista assoluto della sfida-scudetto al San Paolo tra la squadra di Maurizio Sarri e l'Inter di Roberto Mancini, è il centravanti del momento. Uno dei più forti a spasso per il pianeta, a giudicare dagli applausi che arrivano da ogni dove. L'ex fenomeno del Real Madrid piace perché segna, certo, ma pure perché è capace di risolvere da solo partite bloccate da un equilibrio stagnante. Nelle tre stagioni fin qui disputate al servizio del Napoli ha realizzato soltanto in campionato la bellezza di 47 reti. Ma il numero è inevitabilmente destinato a salire da qui ai prossimi mesi. Prima di lui, sono stati tuttavia tanti i giocatori argentini che hanno lasciato una traccia indelebile del loro passaggio nella storia della Serie A. Ecco i migliori dieci per numero di reti segnate. 

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