Alitalia, da chi è composta la maxi alleanza che sfida Lufthansa

Dopo essere rimasta per qualche tempo in stand by, i riflettori si sono di nuovo accesi sulla vicenda legata alla possibile vendita di Alitalia. E a richiamare l’attenzione di media e opinione pubblica ci ha pensato la novità legata a una possibile maxi alleanza intenzionata a rilevare la nostra ex compagnia di bandiera, sfidando l’unica offerta finora sul tappeto, ovvero quella di Lufthansa.

Si tratterebbe in realtà di una vera e propria cordata, che vedrebbe insieme Air France, EasyJet, Delta e Cerberus, che per chiarire le proprie intenzioni, avrebbero chiesto un incontro con i commissari straordinari di Alitalia già per la prossima settimana.

Ovviamente i condizionali sono tutti rigorosamente d’obbligo, perché su questa novità non arriva nessuna conferma ufficiale, ma le indiscrezioni trapelate sono sufficienti a ritenerla effettivamente realistica.

Lo stato dell’arte

Al momento, come già accennato, l’unica proposta effettiva che i commissari di Alitalia starebbero valutando, è quella giunta da Lufthansa.

Anche in questo caso, sono trapelate solo indiscrezioni, che quantificherebbero in circa 300 milioni l’investimento messo sul piatto dai tedeschi, che allo stesso tempo però avrebbero chiesto almeno 2.000 esuberi.

Un piano che avrebbe lasciato piuttosto freddi i commissari, che nutrirebbero numerose perplessità circa i reali sacrifici che soprattutto i dipendenti di Alitalia dovrebbero sopportare nel caso l’operazione andasse in porto.

Da qui l’attesa, che dura ormai da qualche tempo, per capire se potessero giungere proposte alternative, magari più allettanti. E ora, ecco appunto la novità della possibile maxi alleanza.

Maxi alleanza: vettori e fondo Usa

La cordata che starebbe pensando di sfidare Lufthansa, sarebbe composta da quattro dei sei soggetti imprenditoriali coinvolti in questa fase di approfondimento, chiesta dal Governo un mese fa, prima di autorizzare una negoziazione in esclusiva.

Si tratterebbe, come detto, di tre vettori, ovvero EasyJet, Air France e Delta, e del fondo americano Cerberus. Tutte aziende entrate nella partita per rilevare Alitalia in momenti diversi: EasyJet e Cerberus, già dalla fase delle offerte vincolanti, Air France e Delta solo recentemente.

Tutte però, allo stesso tempo, coinvolte separatamente nei mesi scorsi da ipotetici tentativi di alleanza: a novembre si parlava di un’intesa EasyJet-Cerberus, poi è spuntato l’accordo EasyJet-Air France, con il supporto di Delta.

Tempi lunghi e voli puntuali

Nonostante queste interessanti novità, il governo rimane però sempre più convinto che sia improbabile che la procedura di vendita possa chiudersi prima del 4 marzo, data delle elezioni. D’altronde, gli stessi potenziali acquirenti, sarebbero interessati a confrontarsi con quello che potrebbe essere il nuovo esecutivo.

Tempi lunghi dunque, anche se Alitalia può consolarsi, per il momento, con qualche successo di carattere logistico-organizzativo. A gennaio infatti, la nostra ex compagnia di bandiera, è risultata la più puntuale al mondo, con il 91,89% dei voli atterrati in orario.

Inoltre nel 2017 si è posizionata terza fra le principali compagnie aeree europee e sesta fra quelle internazionali. Tutto sommato, un buon biglietto da visita per un vettore che sta sul mercato, in attesa di essere rilevato dal miglior offerente.

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