Aerei, le nuove regole. Dovremo chiedere il permesso per andare in bagno

«Scusi hostess, posso andare alla toilette?». «Certo, attenda che torni il passeggero della fila 12 e poi si accomodi». Non è uno scherzo, ma un dialogo verosimile che sentiremo presto a bordo di un aereo Ryanair. La compagnia low-cost, che dall'1 luglio dovrebbe riprendere a riempire i cieli con almeno mille voli giornalieri, lo ha anticipato in un documento pubblicato online: «A bordo saranno proibite le file per i bagni, ai quali si potrà accedere individualmente su richiesta».

È una delle tante stranezze che incontreremo nel nostro prossimo viaggio in quota. Che, ecco una buona notizia, potrebbe essere parecchio prima del previsto. Non solo: se si verificheranno le condizioni giuste, saremo diretti verso una vacanza fuori dai confini nazionali. Ryanair intende ripristinare a inizio estate il 90 per cento del suo network, «qualora le restrizioni sui voli all'interno dell'UE vangano revocate e vengano poste in essere efficaci misure sanitarie negli aeroporti». Non è la sola a ripartire: da pochi giorni Qatar Airways ha affiancato, alle quattro già attive da Roma Fiumicino, tre frequenze settimanali da Milano Malpensa e punta a raggiungere 80 destinazioni entro fine giugno; Emirates ha da poco ripreso a volare su Milano, mentre Lufthansa ed Eurowings, da inizio giugno, servono di nuovo Napoli, Catania e Olbia oltre a Fiumicino e Malpensa. La lista di opzioni continua ad allungarsi, include Vueling e easyJet. Se cadranno gli obblighi di quarantena all'arrivo nella meta da noi prescelta, non dovrebbero esserci altri impedimenti.

easyJet


Una delle mascherine distribuite ai bambini a bordo dei voli easyJet.

Emirates


Il check-in con Emirates, che ha installato pareti divisorie trasparenti ai banchi.

Qatar Airways


Le protezioni del personale di Qatar Airways.

Etihad Airways


Cathay Pacific


Alcune delle minuziose operazioni di pulizia svolte tra ogni volo Cathay Pacific.

Sita


Il riconoscimento facciale per rendere automatici controllo e imbarco in aeroporto.

Diamo per scontate alcune cose: in aeroporto e a bordo bisognerà indossare sempre la mascherina. EasyJet ne ha create di speciali ispirate ai fumetti assieme al disegnatore Will Sliney: le distribuirà ai bambini presenti a bordo. Tutti i passeggeri dovranno evitare di accalcarsi come scalmanati al momento dell'imbarco o per recuperare le valigie dopo l'atterraggio. I velivoli saranno disinfettati di frequente, sebbene noi, inguaribili ipocondriaci, raddoppieremo il trattamento su braccioli, schermi e tavolini. L'aria sugli aerei, grazie a filtri mirabili e certificati, soffierà identica a quella di una sala operatoria. Lo sappiamo già. Un po' meno evidente, è quello che non troveremo e ci mancherà. O gli eccessi di cautela di serie.

Sui voli Qatar Airways, oltre a guanti e mascherina, hostess e steward indosseranno occhiali protettivi e una tuta sopra l'uniforme. Saranno simili ai tecnici di un laboratorio di massima sicurezza. In classe Economy pasti e posate verranno serviti sigillati; in Business, per ridurre l'interazione tra passeggeri e personale, sparirà il tavolo apparecchiato: il pranzo e la cena arriveranno su un vassoio. Non le porzioni, ma il cerimoniale subirà una dieta. Etihad Airways ha deciso di introdurre una figura inedita: il «Wellness ambassador». «Si tratta» si legge in una nota della compagnia «di personale appositamente qualificato per fornire informazioni e cure sanitarie essenziali agli ospiti, permettendo loro di viaggiare in assoluta tranquillità».

Lufthansa ha eliminato cuscini e coperte dai voli continentali, oltre ai piccoli asciugamani per le mani; ha cancellato il negozio strizzato in un carrellino che offriva tentazioni formato shopping; le bottigliette d'acqua suppliranno le bevande versate in un bicchiere. Sulle tratte intercontinentali, le cuffie monouso non verranno più raccolte: saranno omaggio della casa.

Un po' ovunque spariranno le riviste dalle tasche dei sedili, autentiche salvavita quando si dimenticava di comprare un giornale. Anche se le guardavamo con ribrezzo, se per ragioni imperscrutabili avevano le pagine sempre appiccicose, travolti dalla noia finivamo per leggere dal sommario ai ringraziamenti, dalla mostra d'arte più insulsa agli esercizi per rimanere attivi a bordo.

A terra, invece, troveremo un'overdose di automatismi. Oltre a favorire il check-in online, gli scali punteranno su soluzioni evolute come «Smart path» (sentiero intelligente) di Sita, il fornitore globale di tecnologia per il trasporto aereo. Basta recarsi a una postazione, scannerizzare il passaporto e farsi scattare una foto. Da quel momento in poi, i passaggi chiave del transito, come il deposito dei bagagli a una stazione senza operatore, l'imbarco, il controllo dei documenti prima e dopo il viaggio, avvengono attraverso il riconoscimento facciale, azzerando i contatti con gli addetti in aeroporto, riducendo ulteriormente i rischi di contagio. E facilitando l'unica cosa che conta: partire.

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