Lifestyle
October 03 2017
Spiazzare, far discutere, provocare, tentare il ribaltamento dei canoni estetici imperanti. La pubblicità serve proprio a questo - è il marketing, bellezza! - e un brand mondiale come Adidas lo sa bene. Anche per questo ha scelto come testimonial delle nuove Superstar, un aggiornamento delle storiche Originals '80, la modella e fotografa svedese Arvuda Byström, che ha fatto della non depilazione uno dei suoi cavalli di battaglia. Ma non tutti hanno gradito.
Superstar in bella vista e gambe non depilate esibite con orgoglio. "Penso che il femminismo sia un concetto culturale. Chiunque può essere femminile, fare cose da donna e forse la società ha paura di questo", racconta Arvuda Byström nel nuovo spot della Adidas. Il marchio l'ha scelta, assieme ad altre "icone di domani" - artisti e attivisti di tutto il mondo - per la forza del suo messaggio.
La fotografa svedese 25enne con i suoi lavori ccombatte infatti attraverso continue provocazioni i pregiudizi di genere e ha fatto della non depilazione una delle sue bandiere, e basta dare un'occhiata al suoi profilo Instagram, seguito da oltre 187 mila persone, per capire che punta molto su provocazione e ribaltamento dei luoghi comuni.
Ma non tutti hanno gradito la scelta unconventionalfatta dalla Adidas e sotto il video pubblicato on line sono scattati, puntuali e pure un po' prevedibili, commenti conditi da minacce e insulti di ongi genere. "Sui social ho ricevuto molti commenti pieni di odio e minacce di stupro via mail. Non riesco ad immaginare cosa voglia dire cercare di resistere in questo mondo senza avere tutti i privilegi che ho io", ha rivelato òa modella attraverso il suo profilo Instagram.
Non sono mancate attestazioni di stima e sterzate ironiche, per la verità, ma a colpire di più è ancora una volta la violenza che il web è in grado di generare e di espandere con il consueto effetto valanga. Che cosa non è piaciuto in questo caso? Un mix di fattori, a cominciare dal ribaltamento dei classici canoni estetici e, in maniera ancora maggiore, il tentativo forse un po' estremo di superare gli stereotipi di generale.