Amichevoli

L’amichevole di stasera fra Italia e Russia, della quale a ogni modo (comprensibilmente) non parla nessuno, mi ha fatto tornare in mente un vecchissimo ricordo, uno dei più antichi fra i miei lucidi: era il febbraio 1988 e l’Italia di …Leggi tutto

L’amichevole di stasera fra Italia e Russia, della quale a ogni modo (comprensibilmente) non parla nessuno, mi ha fatto tornare in mente un vecchissimo ricordo, uno dei più antichi fra i miei lucidi: era il febbraio 1988 e l’Italia di Vicini aveva sconfitto per 4 a 1 l’Unione Sovietica in un’amichevole giocata a Bari. La partita non la ricordo, forse non la vidi neanche; ma ricordo con precisione i vecchi – all’epoca per me erano tutti vecchi – discutere animatamente fuori dai bar all’ora dell’aperitivo (la partita era stata disputata nel pomeriggio). La cosa che mi colpì, e il motivo per cui ho memoria di quella serata per il resto uguale ad altre mille, è che in piazza esistevano due fazioni: da un lato quelli che tifavano Italia, dall’altro quelli che sostenevano invece l’URSS. Uno di questi ultimi profetizzò anche che al vicino Europeo, che si sarebbe giocato l’estate successiva in Germania, le cose sarebbero andate diversamente; ed ebbe ragione, perché il 22 giugno 1988 la giovane nazionale italiana dovette arrendersi in semifinale ai gol di Litovčenko e Protasov.

Storielle così, d’altra parte, a quel tempo erano del tutto normali in un paese delle Marche centrali, quando non si era ancora spenta quell’epica (e quell’etica) filosovietica di cui ho visto soltanto le ultime fiammelle.

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Tommaso Giancarli

Nato nel 1980, originario di Arcevia, nelle Marche, ho studiato Scienze  Politiche e Storia dell'Europa a Roma. Mi sono occupato di Adriatico e  Balcani nell'età moderna. Storia e scrittura costituiscono le mie  passioni e le mie costanti: sono autore di "Storie al margine. Il XVII  secolo tra l'Adriatico e i Balcani" (Roma, 2009). Attualmente sono di  passaggio in Romagna.

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