Falcone tradito, da vivo e da morto
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Politica

Falcone tradito, da vivo e da morto

Il 23 maggio 1992, a Capaci, avvenne l’attentato in cui trovò la morte il magistrato insieme con la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Se in questi decenni la sua figura è stata strumentalizzata, basta andare a rileggersi un libro ormai introvabile in cui l’uomo-simbolo della lotta alla mafia indicava con critica lucidità i problemi della giustizia italiana. Gli stessi che oggi la riforma del ministro Marta Cartabia non sembra riuscire ancora a risolvere.
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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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