Bartender e mixologist di resort e alberghi da sogno raccontano a Panorama drink simbolo delle destinazioni di villeggiatura e come poterli realizzare (a casa propria) con ingredienti facili da trovare. Nei supermercati vicino casa oppure ordinandoli online. Guarda il video, la gallery e le ricette.
Un giro del mondo nel bicchiere, per assaggiare lontananze un sorso dietro l’altro. Sensazioni liquide per avvicinarsi, almeno con il gusto, a tutto quello che oggi è proibito: una spiaggia delle Maldive o uno scoglio portoghese a strapiombo sull’oceano, un bar affollato di gente di una metropoli americana o magari africana, un rifugio tra le rocce, un luogo qualsiasi agli antipodi di questa realtà impazzita.
Abbiamo chiesto a bartender e mixologist di resort, alberghi, locali vari del pianeta di scegliere un cocktail che rappresenti una destinazione e semplificarlo, per consentirci di riprodurlo. Non alla lettera, ma con ingredienti facili da trovare nei supermercati vicino casa oppure ordinandoli online. Senza avere sottomano accessori particolarmente elaborati, giusto quello che già si ha.
AUSTRALIA
LEMON MYRTLE MARTINI – AYERS ROCK RESORT, NORTHERN TERRITORY
Ingredienti per farlo a casa: 30 ml di liquore di mirto sardo, 30 ml di gin, 30 ml di vermut secco, un limone, ghiaccio.
Preparazione – In un contenitore aggiungere ghiaccio e tutti gli ingredienti e mescolare bene. Filtrare il liquido in un bicchiere con un colino e decorare con una buccia di limone.
MALDIVE
GIGGLE BLU COCKTAIL – FOUR SEASONS HOTEL, ATOLLO DI BAA
Ingredienti per farlo a casa: 120 ml di vermut, 30 ml di sciroppo di zucchero, 45 ml di succo fresco di limone, 120 ml di Aperol e 180 ml di succo d’ananas, un’arancia, rosmarino, ghiaccio.
Preparazione – Versare gli ingredienti in una caraffa e mescolare lentamente, poi aggiungere qualche cubetto di ghiaccio. Alla fine, versare 200 ml di prosecco. Servire in bicchieri decorati con una fetta di arancia e foglie di rosmarino fresco.
PORTOGALLO
FINE PONCHA – BELMOND REID’S PALACE, MADEIRA
Ingredienti per farlo a casa: 80 ml di succo d’arancia, 1 mandarino, 40 ml di gin, 20 ml di liquore galliano, 20 ml di liquore alla fragola, zucchero, ghiaccio.
Preparazione – Tagliare il mandarino a cubetti e metterlo in un contenitore con un po’ di zucchero. Aggiungere il succo d’arancia, il gin e i liquori e agitare bene. Versare in un bicchiere con ghiaccio.
SUDAFRICA
OLD FASHIONED – THE HOUSE OF MACHINES BAR, CAPE TOWN
Ingredienti per farlo a casa: 45 ml di bourbon, 1 zolletta di zucchero, soda, angostura, ghiaccio, sciroppo d’acero, un’arancia, ciliegia al maraschino.
Preparazione – Prendere la zolletta e farci cadere sopra due gocce di angostura e un filo di soda. Aggiungere il ghiaccio e versare il bourbon più un cucchiaino di sciroppo d’acero, completare con la scorza d’arancia e la ciliegia al maraschino.
STATI UNITI
FROZEN MARGARITA – MARGARITA MILE, DALLAS
Ingredienti per farlo a casa: 90 ml di tequila, 30 ml di Cointreau, 60 ml di succo di lime, ghiaccio sbriciolato, un limone o un lime.
Preparazione – In un frullatore versate la tequila, il succo di lime fresco, il Cointreau e il ghiaccio. Frullate a velocità massima per sette secondi, abbassate la velocità e di nuovo rialzatela, poi versate il cocktail nel bicchiere. Decorate con uno spicchio di limone o lime.
ITALIA
RUM CARAIBICO FLIP – HOTEL TERME MERANO, TRENTINO ALTO ADIGE
Ingredienti per farlo a casa: 1 uovo, 50 ml di rum bianco, 10 ml di liquore all’arancia, 20 ml di sciroppo di zucchero, un’arancia, ghiaccio.
Preparazione – Mettere gli ingredienti assieme a molto ghiaccio in un contenitore e scuoterlo energicamente. Versare in un bicchiere con ghiaccio e decorare con una fetta di arancia.
«Non complichiamoci la vita, non è il momento. Niente shaker? Basta un barattolo con un po’ di capienza. Un litro andrà benissimo. Si aggiungono gli ingredienti, il ghiaccio, il tappo e si scuote il tutto» conferma Salvatore Calabrese, il più celebre barman italiano a livello internazionale, per tutti soltanto «The maestro». E per filtrare il liquido? «Un qualunque colino è sufficiente». Per le quantità? «Il dosatore del frullatore» risponde pronto Calabrese, in forza al The Donovan Bar del Brown’s Hotel di Londra.
Aaron Stecher, barmaster dell’Hotel Terme Merano, invita invece a non perdersi dietro un particolare liquore: «Capisco il fascino dell’esotismo, del nome sconosciuto, ma non siamo nelle condizioni di procurarci una bottiglia che arriva dalla cima di una montagna in Tibet. Sono perfetti il rum, la vodka, il gin o il whisky che abbiamo a disposizione». E nemmeno il bicchiere sia un dilemma: «Per i cocktail fruttati va bene uno grande, lo stesso che usiamo per l’acqua. Forse per un Martini meglio il suo, ma non poniamoci limiti». Anzi, poniamocene uno soltanto, abbastanza dirimente: «Non scuotere mai spumante, acqua frizzante o cola. Sennò è un disastro. Nell’impeto d’improvvisarsi esperti, in tanti non ci pensano».
Le ricette ci sono, gli strumenti e i suggerimenti anche, non resta che aggiungere l’ultimo ingrediente, il principale. Come ricorda «The maestro», «l’importante è immaginare. Il viaggio nel bicchiere va fatto a occhi chiusi».